Avezzano. “Penso che una riapertura così ravvicinata sia un pò prematura”. Questo il commento di Gianni Napoleone, rappresentate del comitato dei commercianti del centro di Avezzano, alla luce della possibilità di riaprire i negozi tra qualche settimana.
“La Cina ha effettuato una parziale apertura solo dopo che da 2-3 settimane su un miliardo e quattrocento milioni di abitanti aveva raggiunto 0 contagi e 0 decessi”, ha continuato Napoleone, “noi in Italia su 60 milioni di abitanti un venticinquesimo ancora registriamo 600 decessi e 3500 nuovi contagi al giorno, una apertura così affrettata ci porterà un doppio danno, uno a livello sanitario e uno a livello economico, il danno sanitario sarà perché verranno vanificati tutti gli sforzi fatti fino ad ora, tutti i sacrifici fatti in tutti i settori, la perdita dei nostri cari, dei medici dei sanitari, tutto sarà vanificato dal pericolo di riaccendersi nuovi focolai epidemici, il danno economico sarà perchè per riaprire così velocemente attività che non siano di primaria importanza, si dovranno effettuare adeguamenti nei negozi, bar, ristoranti con enormi investimenti e limitazioni, che al momento non possiamo certamente permetterci.
Quindi nuovi investimenti a fronte di risultati esigui per non dire nulli, le attività avranno tutto ridotto la capienza e le entrate economiche e solo le spese raddoppiate, penso che pochi clienti adesso verranno ad acquistare scarpe, jeans, giacche, anelli, orecchini con tutte le difficoltà per provarli e indossarli per poi igenizzarli, lo stesso vale anche per i bar e i ristoranti che con enormi sacrifici e spese costanti avranno capienze ridotte a un quinto sempre se i clienti verranno per bere un caffè con la mascherina seduti davanti ad un plexiglas.
La riapertura deve essere fatta, ma non così presto, bisognerebbe aspettare ancora qualche settimana o un mese dalle date previste, per permettere questo però è lo stato centrale che deve intervenire, con finanziamenti reali, anche a fondo perduto, per tutte le attività anche piccole e piccolissime, ma no con contentini che ci fanno indebitare solo per pagare le tasse, lo stato deve intervenire con liquidità immediata e esente da burocrazia, che intervenga sugli affitti in modo concreto, sui costi fissi sulle bollette che anche da chiusi arrivano di importo uguale se non maggiorato, che sospenda automaticamente mutui e finanziamenti, che ci permetta di sopravvivere e di mantenere il nostro posto di lavoro e quello dei nostri dipendenti, in tranquillità senza l’affanno di dover riaprire per forza evitando cosi di creare un doppio danno, dopo il quale difficilmente potremo rialzarci”.