Avezzano. Era convinto che lui fosse l’amante della sua compagna. Aveva così iniziato a perseguitarlo arrivando a sputargli addosso mentre era in mezzo alla strada, oltre a perseguitarlo in vari modi. Alla fine è stato rinviato a giudizio con l’accusa di stalking. A processo è finito U.L., 46 anni, di Avezzano, comparso davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Avezzano Carla Mastelli.
Molestie e minacce, aggressioni per strada, telefonate minacciose, tutto per gelosia. Era infatti convinto che avesse una relazione con la sua compagna. Per tale motivo è stato rinviato a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Avezzano, con l’accusa di atti persecutori.
Secondo l’indagine del sostituto procuratore Elisabetta Labanti, titolare dell’inchiesta, aveva provocato in lui uno stato di ansia e di paura nella parte offesa. I fatti risalgono all’estate del 2018 quando l’accusato avrebbe anche telefonato alla moglie del giovane aggredito urlandole contro di aprire gli occhi poiché “il marito era un donnaiolo e ci aveva provato con la sua compagna”, aggiungendo che “se lo avesse incontrato per strada l’avrebbe investito”. Ha inoltre chiamato il giovane contendente affermando che “avrebbe dovuto pagare per quello che aveva fatto”.
Una serie di atti persecutori che lo avevano portato a passare con la propria auto sotto al balcone del presunto amante della moglie, dove lui era seduto, gridando che era “un pezzo di merda” e sputando contro la sua auto. Nel mese di agosto l’aveva anche incontrato per strada e gli aveva sputato addosso, chiamandolo “bastardo”. L’imputato è difeso dall’avvocato Mario Del Pretaro mentre la parte offesa da Lorenzo Ciccarelli. L’udienza è stata fissata al 5 febbraio 2021.