L’Aquila. Entro l’anno, presumibilmente entro il prossimo mese di settembre, nascera’ l’Arap, Azienda regionale delle aree produttive, che andra’ a sostituire i Consorzi industriali. Ad annunciarlo il vice presidente della Regione Abruzzo, ed assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione. ”In Abruzzo – ha spiegato stamane in conferenza stampa – ci sono sette Consorzi industriali, ma solo 42 comuni su 263 (meno del 16%) hanno le proprie aree industriali all’interno di un Consorzio. In pratica, lo sviluppo industriale del territorio avviene in buona parte al di fuori dei Consorzi”. ”Inoltre – ha aggiunto – questi organismi, nel loro insieme, mostrano un disequilibrio strutturale, in termini di capacita’ di remunerazione dei propri costi d’esercizio”. Per Castiglione ”esistono alcuni esempi piu’ virtuosi ma c’e’ anche il caso drammatico del Consorzio della Val Pescara per il quale dovra’ essere percorsa una ‘soluzione stralcio’ per la negoziazione di una massa debitoria enorme”. Tra le problematiche piu’ evidenti, l’assenza di una politica coordinata e finalizzata per l’attrazione degli investimenti; la sovrapposizione di funzioni (autorizzatorie, servizi, ecc.); la mancanza di coordinamento tra i vari enti territoriali; autoreferenzialita’. Il nuovo soggetto, l’Arap, interverra’ su tutte le aree produttive (ex ASI ed ex comunali) erogando tre tipologie di servizi: quelli essenziali, per la sostenibilita’ ambientale e innovativi. La Regione manterra’ la funzione di progettualita’ e di governo del territorio mentre ai Comuni ed alle Province spettera’ la pianificazione e la concessione delle aree. ”I vecchi Consorzi, che ormai non rappresentano piu’ la geografia industriale della regione – ha puntualizzato Castiglione – diventeranno dei presidi territoriali, mentre il personale sara’ assorbito dall’Arap. Dobbiamo essere al passo con i tempi – ha concluso – visto che ormai la logica in cui ci si muove e’ quella delle reti di impresa e dei poli di innovazione. Che si sta percorrendo la strada giusta e’ testimoniato dall’interesse che Regioni come la Calabria stanno manifestando per la nostra legge di riforma del sistema industriale”.