Pescina. Sono stati aggrediti da un gruppo di persone e sono stati costretti a barricarsi all’interno. E’ stata una notte da incubo quella vissuta la scorsa notte, martedì scorso, al pronto soccorso dell’ospedale di Pescina. La struttura è stata assediata da quattro persone che hanno tentato di sfondare le porte. All’interno c’erano infermieri, medici e vigilantes.
Il fatto è avvenuto intorno alle 20 quando è arrivata una ragazza in stato di agitazione. Sosteneva che stava fuggendo dal fidanzato il quale minacciava di ucciderla. Così ha chiesto aiuto ai sanitari e si è rifugiata all’interno della struttura. Fuori nel frattempo c’era l’uomo che urlava. E’ stato chiesto l’intervento dei carabinieri ma a quel punto, dopo alcuni minuti, la donna ha deciso di allontanarsi prima dell’arrivo dei carabinieri che hanno raccolto informazioni su quanto accaduto per cercare di fare luce sul caso. Tutto sembrava essere tonato alla normalità, ma dopo circa un’ora la situazione è degenerata.
La coppia è tornata con dei rinforzi, intenzionata a entrare in modo minaccioso. Il personale sanitario, insieme al vigilantes, sono riusciti a mettersi al riparo e la coppia, insieme a due complici, hanno iniziato a colpire porte e vetrate nel tentativo di farsi aprire. E’ stato così richiesto nuovamente l’intervento dei militari dell’Arma. “E’ stato un incubo”, hanno raccontato i testimoni che erano chiusi dentro, “se fossero riusciti a entrare non sappiamo cosa sarebbe potuto accadere”.
Il gruppo di quattro persone, la donna e i tre uomini, dopo circa un’ora, si è allontanato nuovamente dalla zona dell’ospedale. Secondo le testimonianze si tratta di persone della zona. I carabinieri hanno di nuovo ascoltato la versione di medici, infermieri e personale di sicurezza per cercare di individuare i responsabili dell’aggressione.
La vicenda è stata inviata da personale sanitario una nota anche al sindaco di Pescina, Stefano Iulianella, a cui è stata illustrata la situazione e nella quale è stata evidenziata la pericolosità e il timore di lavorare in situazione di pericolosità, soprattutto di notte e soprattutto per personale sanitario femminile.