Capistrello. Ultimo consiglio comunale dell’anno teso a Capistrello. All’inizio della seduta, i lavori sono stati interrotti per la mancanza di documenti allegati al bilancio, in particolare per l’ assenza tra gli atti depositati nei giorni scorsi della relazione del revisore dei conti, documento fondamentale previsto dalla legge. I consiglieri di minoranza Dina Bussi, Chiara Di Felice, Vittorio Silvestri ed Emiliana Salvati hanno preso una posizione netta in merito.
“Siamo giunti al consiglio dopo giorni di analisi e studio dei documenti di bilancio per l’anno 2020, avremmo voluto proporre interventi migliorativi e modifiche da apportare su un bilancio che riteniamo molto carente e senza una prospettiva di sviluppo per il territorio, ma non ci è stato concesso”, hanno spiegato i quattro, “in assenza del parere del revisore la procedura è risultata completamente inficiata, e i termini per presentare emendamenti sono stati superati.
Nessuna risorsa è destinata al tema del lavoro e allo sviluppo, per la lotta alla disoccupazione soprattutto dei più giovani, ne sono stati previsti sistemi di sgravio fiscale per chi decide di intraprendere attività economiche nel nostro comune, come noi dai banchi dell’opposizione abbiamo chiesto più volte. Assolutamente carenti le risorse destinate alla difesa dell’ambiente, di fronte ad un territorio martoriato dalle discariche abusive e con livelli di inquinamento dei nostri fiumi tra i più allarmanti d’Abruzzo.
Una situazione inoltre preoccupante nella gestione dei lavori pubblici con piazze ferme da anni e la palestra della scuola media caduta nel dimenticatoio. Per non parlare poi del taglio di circa 60.000 euro ai fondi per la scuola che sono risorse tolte al futuro dei nostri giovani: perché non si fa qualcosa per i nostri ragazzi con queste risorse economiche invece che limitarsi a scrivere sui giornali che il fenomeno del vandalismo è una piaga sociale? E poi un bilancio che aumenta a dismisura le somme destinate al pagamento dello stipendio per il sindaco e gli assessori, che solo pochi mesi fa dichiaravano di rinunciare ai compensi per destinarli al paese per spirito di servizio” continuano i consiglieri di minoranza “In apertura dei lavori abbiamo fatto notare la violazione di norme di legge e regolamenti per l’assenza del parere del revisore tra i documenti depositati nella segreteria comunale.
Dopo due ore di dibattito e una sospensione dei lavori chiesta dal presidente del consiglio per trovare una soluzione alla grave irregolarità, la maggioranza ha deciso di votare contro il rinvio chiesto dall’opposizione a norma di regolamento. A questo punto abbiamo dovuto abbandonare l’aula, ritenendo invalida la prosecuzione dei lavori e giudicando come un ennesimo atto di arroganza il comportamento del presidente del consiglio e dell’intera maggioranza. Le delibere assunte senza il rispetto dei regolamenti e della legge sono invalide ed espongono l’ente, in caso di ricorso, a conseguenze negative di cui è responsabile la maggioranza. Si sarebbe potuto fare un ottimo lavoro di concerto tra maggioranza e opposizione condividendo in un clima di collaborazione misure utili alla nostra comunità, ma invece il presidente del consiglio continua a non convocare la conferenza dei capigruppo, a porre in discussione delibere senza il rispetto del regolamento sotto la stretta dettatura del sindaco.
Sembra davvero che l’esperienza non abbia insegnato nulla e che gli errori, le mancanze, le omissioni, gli atteggiamenti che hanno determinato la fine traumatica della ex amministrazione non abbiano insegnato nulla. Errare è umano, ma perseverare è davvero diabolico ed il paese ne fa le spese”.