Avezzano. Frutta e verdura sono ingredienti molto importanti, che da sempre fanno parte della nostra alimentazione quotidiana, ma c’è ancora più soddisfazione quando gli ortaggi vengono coltivati nel proprio orto.
Si comincia quasi per gioco nell’affidare qualche semetto, alcuni bulbilli e tuberini nel terreno adiacente l’abitazione. Dopo pochi giorni, il terreno nudo si colora di verde con delle precoci erbette aromatiche ottime per insaporire le prelibate pietanze preparate in casa; da cosa viene cosa, ed è così che si fa strada la vera passione per la terra, il rispetto per la natura e la coltivazione dell’orticello familiare.
Il desiderio di allevare piante, però, a volte diventa irrefrenabile, come pure la voglia e l’impegno certosino di sperimentare interventi agronomici fantasiosi: vangature, zappature, irrigazioni e fertilizzazioni. La selezione del materiale vivaistico, oggigiorno, comporta una drastica riduzione delle varietà di piante da porre in commercio ed a farne le spese sono quelle varietà locali che per secoli hanno fatto la biodiversità e la storia di tante località e comunità.
Grazie ad una rinata sensibilità ambientale maturata in questi ultimi anni e, grazie alla passione degli anziani marsicani “artigiani” della terra ostinatamente legati al recupero del ricco patrimonio sementiero quasi scomparso, oggi si può affermare, con soddisfazione, che le vecchie qualità di “cococce, ran ris-mazzok, cepoll, fasciul purej, fasciul scafett, o a coccie d frat” ecc., convivono e competono nella sopravvivenza.
Come innamorato delle piante in generale ho seminato per decine di anni vecchie varietà di pomodoro, ma di anno in anno ho introdotto altre varietà che continuamente appaiono in commercio. La pianta di pomodoro, in generale, fiorisce abbondantemente e viene visitata frequentemente dai bombi i quali nutrendosi e imbrattandosi di polline, posandosi di fiore in fiore ne provocano la fecondazione e favoriscono spontaneamente incroci a volte interessanti. Uno di questi è senza dubbio quello che è spuntato da poco tempo nel mio orticello. Le caratteristiche di questo esemplare sono del tutto nuove, ma sono molto interessanti poiché le sue bacche sono somiglianti alle uova di gallina, sia per forma che per colore. Lido Di Cioccio (per lungo tempo assistente di laboratorio nell’istituto agrario A. Serpieri di Avezzano)