Civita d’Antino. Si è conclusa con successo e un gran numero di visitatori la mostra allestita il primo novembre all’interno dello storico palazzo Ferrante, una prestigiosa raccolta di 20 opere di artisti danesi provenienti dalle collezioni private di Umberto Savo e dell’Archivio Ferrante, realizzate tra il 1883 e il 1915 con sotto la guida del maestro Kristian Zahrtmann, oltre ad altre opere di artisti scandinavi che soggiornarono e vissero nel piccolo e incantevole centro storico di Civita d’Antino.
Graditissimi ospiti, sono stati la direttrice del Museo Skovgaard (Viborg, DK), Anne-Mette Villumsen accompagnata da circa 30 connazionali e soci sostenitori dello stesso museo, i quali passeggiando per il paese condotti da Manfredo Ferrante, hanno potuto ammirare la bellezza naturalistica e artistica del borgo; lo stesso incanto che ha attratto i pittori danesi a ritrarre i luoghi della Valle Roveto, come si vede nella famosissima “Vista di una strada di Civita D’Antino” dipinta da Johan Rohde nel 1901 (Archivio Ferrante) e ammaliati dalla bellezza delle famose modelle civitane, hanno immortalato sulle tele i tipici costumi popolari locali. Il sindaco Sara Cicchinelli e il vice-sindaco Alessio Tomei hanno accolto i presenti con il saluto di benvenuto e il discorso inaugurale per l’apertura della mostra.
Al piano terra dell’edificio sono state esposte le tavole grafiche inerenti il progetto di riqualificazione dell’edificio seicentesco commissionato dai proprietari Casucci-Ferrante, ed elaborate dall’architetto Luca Scalvedi, responsabile del restauro, il quale ha illustrato agli astanti il progetto di recupero dello stabile e unitamente all’ingegnere Isabella Gargale, i lavori strutturali in opera. Accompagnati al piano nobile da Manfredo Ferrante ed entrati nella sala dedicata all’esposizione, come in un viaggio nel tempo passato, i visitatori hanno potuto ammirare le opere dei pittori Kristian Zahrtmann, Peter Hansen, Aage Bertelsen, Gad Frederik Clement, Edvard Frederik Petersen, Knud Sinding, Emil Wennerwald, Niels Frederick Schiøttz-Jensen, Wenzel Tornøe ed altri, di cui i collezionisti Ferrante-Savo ne hanno curato la visita guidata.
In onore del maestro Kristian Zahrtmann sono state selezionate sulla base del percorso espositivo, ed interpretate sia in lingua italiana che danese da Silvia Ciriaci e Paolo Coronas che ne ha curato anche la traduzione, tre brevissime letture estratte dalla raccolta di lettere di K. Zahrtmann dal titolo originale “ En mindebog “ del 1919, quest’ultime molto apprezzate dai presenti, visibilmente commossi grazie alla forte resa narrativa degli esecutori che ricreando un’atmosfera suggestiva, hanno dato voce ai sentimenti di affetto nutriti dal maestro verso gli abitanti di Civita, nonché di meraviglia e ammirazione per il paesaggio dove lui stesso ha vissuto, e che ha più volte ritratto “ Al mattino qui è straordinariamente bello. Le nuvole si distendono una accanto all’altra come un grande oceano artico, e solo alcune cime si innalzano come isole. E in tutto questo ho visto il sole. Sono un amico perfetto per tutta la popolazione, qui c’è tanta bellezza e semplicità, è un sogno” (lettera di k. Zahrtmann a sua zia, Thea Hoffmann, Civita d’Antino 11 giugno 1883). In omaggio sono stati messi a disposizione i cataloghi di mostre passate concernenti la pittura danese in Abruzzo donati dalla Fondazione Pescara-Abruzzo.
La giornata è continuata con il pranzo conviviale presso la Antica Osteria Zahrtmann dove sono stati degustati i piatti tipici della tradizione culinaria abruzzese, ed è terminato con il brindisi augurale in onore agli ospiti rinnovando così la profonda amicizia con la comunità danese che si perpetua dal 1883 ad oggi.