Avezzano. “Il tribunale di Avezzano non è un palcoscenico per la propaganda politica e il proselitismo. Se lo metta bene in testa il consigliere Angelosante che ha mortificato il lavoro di un’intera classe di professionisti e di anni e anni di battaglie sul territorio”.
Lo afferma il consigliere regionale Giorgio Fedele, in merito alla proposta di legge presentata dal consigliere in quota Lega: “Il progetto depositato in gran fretta è infatti stato preso integralmente da una proposta che venne presentata pubblicamente dagli avvocati del Foro di Avezzano nell’incontro del 28 ottobre scorso. Incontro a cui Angelosante non partecipò, al contrario di tutti gli altri consiglieri marsicani. L’incontro è il risultato di un lavoro di squadra in cui tutte le forze politiche presenti hanno messo da parte l’appartenenza partitica ed hanno pensato al bene di un’intera comunità, manifestando l’intento di dare forza alla battaglia, ad ogni livello istituzionale, facendo squadra.
Ma visto che probabilmente il salvataggio del tribunale non è in cima alla lista delle priorità di Angelosante, pur di bruciare tutti sul tempo, ha deciso di appropriarsi della norma presentata pubblicamente e firmare in solitudine un documento che di fatto risulterà inefficace ed inefficiente poiché espressione di un solo consigliere. Tanta la fretta, infatti, che sembrerebbe non abbia neanche letto quello che depositava.
D’altro canto, non ci si può aspettare niente di meglio da parte di una persona che non si è mai spesa in difesa del tribunale di Avezzano e che non ha neanche la decenza di studiare i problemi per individuare una strada concreta, figuriamoci leggere le carte di una vicenda che evidentemente non conosce neanche superficialmente. Altro che legge in tutela dei tribunali abruzzesi, si tratta più che altro di un “colpo di EGO” ai danni dei tanti cittadini e professionisti che da anni si battono per un diritto, quello alla giustizia, che riguarda tutta la regione.
Come consiglieri regionali siamo tutti dei politici. Ciò che ci distingue però è che alcuni fanno politica, altri fanno proselitismo” conclude.