Tagliacozzo. Ancora spazio di riflessione sulle azioni di violenza accadute lo scorso fine settimana in piazza Obelisco a Tagliacozzo. Dopo la diffusione dei video, e l’annuncio di una possibile ordinanza dell’amministrazione comunale sulla disciplina della “movida notturna” , il gruppo di opposizione, Tagliacozzo Unita, è intervenuto sulla vicenda, proponendo l’istituzione di un osservatorio locale che possa combattere la diffusione della droga, soprattutto a livello giovanile.
“In linea di principio”, afferma il consigliere d’opposizione Romana Rubeo, “siamo d’accordo nel ribadire l’assoluta necessità di controllo del territorio e di regole che favoriscano il vivere civile, ma siamo anche convinti che le restrizioni da sole non bastino. Soprattutto non bastano iniziative estemporanee e improvvisate. Continua, “È il momento di affiancare alle misure d’urgenza un’azione costante e paziente, che abbia come obiettivo una maggiore inclusione generazionale e sociale. Soprattutto, è fondamentale e urgente affrontare il tema del consumo e il traffico di droghe pesanti tra i giovani e i giovanissimi. Nei prossimi giorni depositeremo in Comune la proposta di istituire un osservatorio permanente che possa coordinare a vario livello le iniziative di repressione, controllo, prevenzione, informazione, sensibilizzazione e inclusione sociale coinvolgendo – ciascuno per i propri ambiti di competenza- le amministrazioni pubbliche, le forze dell’ordine, le scuole, le associazioni sportive culturali e ricreative, il consultorio e -non ultimi- i gestori dei locali notturni, categoria che non va condannata in quanto tale ma che può e deve essere chiamata a collaborare in questa direzione.”
Dopo i fatti avvenuti, l’amministrazione comunale ha annunciato l’opzione di una temporanea ordinanza restrittiva che determini un’anticipata chiusura dei locali pubblici e limiti la somministrazione dei prodotti alcolici entro l’1.00. L’ordinanza, in via sperimentale, riprenderebbe le stesse contromisure applicate dalla sindaca Raggi nella capitale per ridurre i “pericoli” della vita notturna giovanile. Allo stesso tempo, una sensibile attenzione al disagio sociale vissuto dalle generazioni di oggi (come anche denunciato da PortaaPorta), sarebbe necessario per affrontare il problema alla radice.