Avezzano. Restano senza colpevoli le rapina in casa messa in atto da persone incappucciate e violente, resta senza colpevoli. Infatti il collegio del tribunale di Avezzano presieduto dal giudice Zaira Secchi ha assolto Qatip Meta, 31 anni, albanese, per non aver commesso il fatto.
Secondo l’accusa, il giovane con altre due persone erano entrati nella casa di una professoressa, in via Rosselli ad Avezzano, e l’avevano immobilizzata rapinandola di oggetti in oro, soldi e un cellulare. Per l’insegnante erano stati momenti di paura. I banditi l’avevano minacciata con dei coltelli e delle spranghe, poi erano fuggiti. Una gang di incappucciati aveva terrorizzato la docente marsicana e aveva fatto perdere le proprie tracce.
La ricostruzione aveva portato ad accertare che nel gennaio del 2013 erano entrati nell’abitazione con la complicità del buio e una volta all’interno avevano individuato la camera della proprietaria di casa. Avevano poi messo in atto il piano criminale minacciando e immobilizzando l’inquilina. Uno dei presunti rapinatori, però, aveva telefonato utilizzando il cellulare rubato ed era finito sotto processo accusato di rapina aggravata. Quatip Meta, difeso dall’avvocato Antonio Milo, secondo l’accusa del pubblico ministero Lara Seccacini, il giovane, con la complicità degli altri due aveva organizzato la violenta rapina.
Erano stati ascoltati anche alcuni testimoni ma alla fine l’albanese è stato assolto. Altre rapine con la stessa tipologia di incursione in casa e da persone con le stesse caratteristiche si erano verificate in quel periodo. Secondo gli investigatori si trattava di un’unica banda, di rapinatori seriali che entravano nelle case di notte arraffando quello che trovavano, rischiando di mettere in pericolo la vita degli inquilini picchiandoli e minacciandoli con armi. Tutte rapine rimaste irrisolte.