L’Aquila. Nell’ambito della complessa e articolata indagine Zir coordinata e diretta dal procuratore capo Michele Renzo e dal sostituto procuratore David Mancini, dalla direzione distrettuale antimafia ed antiterrorismo dell’Aquila, lo scorso 7 settembre è stata data esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 soggetti, 8 di origine tunisina e 2 italiana, indagati per l’ipotesi di finanziamento al terrorismo connessa a reati tributari e autoriciclaggio.
Nel corso delle investigazioni i carabinieri del Ros in collaborazione con i carabinieri del Comando Provinciale di Teramo hanno individuato tra gli indagati un soggetto tunisino di 30 anni, Achraf Triki, domiciliato in Italia da diversi anni, emerso per la condivisione di prospettive radicali di natura politica, religiosa ed ideologica, con particolare riferimento a tematiche riguardanti il fondamentalismo islamico e il terrorismo di matrice “jihadista”.
La matrice ideologica è emersa chiaramente dalle conversazioni telefoniche ed ambientali intercettate durante l’attività tecnica, nonché dai servizi di osservazioni effettuati dai carabinieri del Ros che hanno permesso di documentare incontri privati e di preghiera, questi ultimi svolti in moschee, con Imam di chiara ispirazione radicale. L’uomo era solito frequentare la moschea Dar Assalam di Martinsicuro, nel teramano, e in diverse circostanze si era reso responsabile di animate discussioni con alcuni suoi connazionali frequentatori di quel luogo di culto, ritenendoli responsabili di un’interpretazione troppo moderata della fede islamica, esortandoli invece a passare a un’interpretazione più rigida e radicale.
Nello scorso mese di maggio, al rientro dal Cairo, è stato controllato dai carabinieri del Ros nell’aeroporto di Roma Fiumicino e trovato in possesso di 17 pubblicazioni in lingua araba redatte da vari studiosi e Imam di estrazione salafita e 80 dvd contenenti vari sermoni audio/video di un Imam salafita da cui aveva preso lezioni durante la sua permanenza all’estero. Riscontrando nelle condotte dell’uomo una concreta minaccia per la sicurezza nazionale, a seguito di specifica proposta avanzata dai carabinieri del Ros e con il nulla osta concesso dall’Autorità Giudiziaria, il ministro dell’Interno ha emesso un decreto di espulsione che è stato eseguito nella mattinata odierna dai militari dell’Arma in collaborazione con l’ufficio immigrazione della Questura di Ascoli Piceno.