Non potevano mancare le polemiche in città a causa sei disagi causati dalla neve, sulla questione interviene con la seguente nota il consigliere di opposizione Roberto Verdecchia:
“Ci eravamo lasciati in ordine temporale al 17 dicembre dell’anno 2010, quando una tanto insperata nevicata ebbe a mettere in ginocchio l’intera città, nessuna frazione esclusa, compromettendo per tutti ed in particolare per gli operatori commerciali la possibilità di un sereno e quanto più proficuo natale. Oltre le scuse più che doverose del primo cittadino rese pubblicamente davanti a svariate le televisioni e davanti al consiglio comunale del 20.12.2010 da una parte e le invocate dimissioni dell’assessore Bianchini M. e del Sindaco dall’altra, si corse ai ripari da un punto di vista amministrativo con l’adozione delle delibere n. 363 e 374 del 21 e 30 dicembre 2010, con le quali dando atto che la inaspettata nevicata avesse paralizzato la città per la sua caduta nella misura di cm. 60, si aveva a stanziare la somma di euro 200.000,00 anche in virtù del fatto che nulla si era fatto in precedenza, per poi ulteriormente aumentarla di ben 8.666,00 finalizzata ai fondi per il personale amministrativo impegnato nelle operazioni. Forti di cotanto insegnamento, dimenticando forse di avere a mente le previsioni meteo che la protezione civile ha il compito di relazionare giornalmente le alterne fortune climatiche, con intuito felino in data 8.11.2012 con le delibere n. 315 e 316, la giunta comunale alla presenza di cinque assessori su otto (oltre al Sindaco), resasi conto delle precedenti inadempienze e sopratutto pregressa mancata programmazione, ha avuto giustamente modo di approvare il piano di emergenza neve con l’utilizzo dei mezzi di ditte esterne sia per lo sgombero che per lo spandimento del sale per il periodo dal 15.11.2011 al 15.04.2012 per la somma di euro 76.230,00 a cui vanno aggiunti 21.430,00 euro della seconda delibera per il lavoro stardinario, disagevole e per la reperibilità, ripartendo la città in 18 zone con la relativa distinzione delle spese come da analitico prospetto a pagina cinque della prima delibera, somme chiaramente comprensive di iva come per legge. Il relativo schema di adesione per le ditte interessate prevedeva oltre i requisiti soggettivi dei partecipanti, che lo sgombero doveva vertere su tutte le vie, piazze, piazzali, slarghi, pacheggi, incroci, bivi, nonchè gli spazi pertinenziali delle scuole, edifici pubblici ecc…. mentre tra i compiti dell’appaltatore vi era quello che questi avrebbere dovuto provvedervi in qualsiasi ora del giorno nell’arco delle 24 ore (h.24), ogni qualvolta il manto nevoso raggiungeva, udite udite, l’altezza minima di 5 cm. o su esplicita richiesta del committente alias amministrazione comunale e ciò entro un ora dal ricevimento dell’ordine ed entro le ore sette del mattino deve provvedere allo spargimento del sale, il tutto in modo tale da non creare pregiudizio per la circolazione veicolare. Questo era il piano neve sulla carta. Prima di entrare nel merito della severa censura politica, mi è doveroso ricordare due nomi e cognomi, il primo in ordine di anzianità, tal Ettore Baraldi di anni 68 camionista di San Giovanni di Persiceto ed il secondo Edoardo Mariani di anni 49 dipendente Saes, rei di essere stati richiamati a miglior vita perchè qualche persona, forse non ha fatto il suo dovere sino in fondo. Chi? Sarebbe inopportuno rispondere lasciando tal compito alla magistratura qualora lo ritenesse opportuno, ma sincereamente trovo grottesco che il primo muoia di freddo o di infarto all’interno del suo mezzo articolato acceso su una piazzola nella zona industriale di Avezzano e nessuno porga a questi dei viveri, bevande o altro ( Protezione Civile dove sei ) ed il secondo, perchè pur se colpito da infarto in quanto lecitamente ha ritenuto di spalare la neve nei pressi della sua abitazione, l’ambulanza tempestivamente inervenuta in loco non riesce a ripartire e non per imperizia del guidatore, ma, vi è da domandarsi del perchè in quella strada a ridosso del centro cittadino si erano fatti accumulare come in tutta la città più dei cinque centimetri durante tutto il periodo di criticità e nessuno aveva provveduto a rimuovere l’eccedenza. Ci sarebbe da domandarsi, chi doveva sollecitare l’intervento degli operatori o se questi dovevano intervenire di loro iniziativa. Non stà a me dire se esistano o meno responsabilità ove ve ne fossero o se per i due era già scritto il loro destino, ma qualche amministratore e forse ancora meglio qualche dirigente lo spieghi ai rispettivi familiari. Ed ora veniamo a noi, cari colleghi politici di maggioranza e cari ( in tutti i sensi ) dirigenti del nostro Comune. Non vi vengo a chiedere le dimissioni dalle vostre poltrone e dai vostri incarichi in quanto il sei e sette maggio p.v. sarà il popolo a decidere chi va via e chi resta ed i nuovi ammnistratori, ma di certo, nonostante il vostro impegno e la eccezionalità dell’evento, non è cosa da tutti i giorni farsi trovare impreparati per due volte consecutive e non essere attenti al rispetto da parte di terzi dei contratti che qualora rispettati ci avrebbero permesso tutto sommato di raccontarcela in modo così non drammatico. Non è cosa gradita al cittadino dimenticarsi del tutto delle frazioni o eseguire lo sgombero della neve a macchia di leopardo, quì si e quì no e poi vai a vedere il perchè e rimettersi alle intraprendenze più che leggittime del singolo, che spala per suo conto a rischio infarto e se può incarica il suo amico o conoscente privato o altro per liberarsi a pagamento del malcelato fastidio. E se da un lato è giusto chiudere gli uffici pubblici per il tempo strettamente necessario, non è di certo edificante per gli alunni far stare chiuse le scuole quasi dieci giorni se non per la loro gioia e felicità. Non è altrettanto bello sentirsi dire nel corso delle riunioni allargate a tutti i consiglieri per espressa volontà del Sindaco, maggioranza ed opposizione insieme, quale è il problema, mi sembra che sia tutto nella normalità “”vedi sabato 4 febbraio ore 17.00””, quando invece il problema era sotto gli occhi di tutti e nonostante la messa a disposzione di tutti i consiglieri presenti e delle indicazioni date, ( intervento incisivo della Protezione Civile, Esercito ed intervento degli spalatori ), nessuna indicazione è stata recepita e nessun consigliere è stato chiamato a ricoprire la sua zona di competenza almeno per verificare l’andamento dello sgombero della neve da parte del preposto ufficio e relativo dirigente. Ricordo sempre a me stesso che l’evento poteva avere una certa imprevedibilità, ma siccome siamo solamente a 695 m sul livello del mare in una catena montuosa e siamo ancora in pieno inverno, tali circostanze non potevano di certo ignorarle o farci pensare di trovarci sul litorale romano o adriatico solamente con venti cm di neve. Ora, pensando al futuro e lasciandoci alle spalle il passato, con la conoscenza e l’esperienza maturata, apprezzando l’impegno di tutti, sarebbe sempre più il caso di prevenire e non curare ed in relazione al piano neve far sì che quando si stilano i bilanci preventivi si chieda, esiga ed ottenga sopratutto fondi congrui ed altrettanti mezzi idonei allo svolgimento dei compiti, ove non li avessimo, nonchè accertarci personalmente se i terzi incaricati svolgano il loro effettivo lavoro e non demandando tale incombenza a persona disinteressate al bene comune, senza mai dimenticare e cullarci sul fatto, “”tanto forse rinevica tra vent’anni””.