Si è conclusa ieri la due giorni tagliacozzana dedicata al connubio tra vino e arte. La manifestazione Tagliacozzo Wine&Art Festival, alla sua prima edizione, è stata organizzata dalla Fondazione Italiana Sommelier (FIS) Abruzzo Centrale e supportata dall’amministrazione comunale di Tagliacozzo che ha accolto con favore l’iniziativa di Paolo Zazza, presidente, e dei referenti territoriali Tomas Casale e Fabrizio Pelone.
La scelta del chiostro rinascimentale di S. Francesco si è rivelata vincente. Il luogo, bellissimo, anche in passato era stato sede di piccoli eventi enogastronomici, ma da diverso tempo era stato riservato solo a concerti musicali e appuntamenti teatrali (vi si svolgono alcune delle serate più prestigiose del noto Festival di Mezza Estate). Un plauso quindi all’intraprendenza della FIS che ha saputo riaprire anche al pubblico gourmet questo suggestivo simbolo della storia e dell’arte del paese.
All’apice qualitativo dell’evento – che ha visto la partecipazione di 35 cantine, per la maggior parte abruzzesi, con qualche interessante “incursione” dal resto dell’Italia enoica – vanno annoverati senza dubbio i due momenti di approfondimento, dedicati ai vitigni delle regioni del centro e all’olio extravergine. Seminari condotti da docenti di esperienza consolidata – il sommelier FIS Antonio Abbate, e Massimiliano D’Addario, uno dei più bravi produttori di olio in Italia – che nella splendida sala interna del convento hanno dialogato con un pubblico di appassionati e addetti ai lavori molto interessato.
A completare l’esperienza, il banco dedicato al Consorzio della Monicella della Valle Roveto, unico Presidio Slow Food marsicano, che, a piccoli ma costanti passi, si sta facendo pian piano strada nel panorama della produzione oleicola nazionale, e la sala espositiva con i quadri degli artisti locali della Galleria d’Arte Fuorionda: Gabriele Altobelli, Rodolfo Angelosante, Emanuele Moretti, Attilio Salci.
Insomma, un bilancio senz’altro positivo per questa prima edizione, che ha evidenziato lo spirito di iniziativa e il ruolo di mediatore culturale che un’organizzazione importante come la FIS può rivestire sul nostro territorio. Ricordiamoci che non siamo nelle colline toscane o nelle Langhe. La Marsica non è per DNA una terra da vino – anche se lo è stata, e di primo piano, molti decenni fa – e quindi tutte le iniziative di tal genere, fatte per diffondere la cultura del buon mangiare e del buon bere, vanno sostenute a prescindere. Per valorizzare ancor di più il ruolo di Tagliacozzo – per bellezza e predisposizione architettonica secondo a nessuno – come baricentro del gusto tra Lazio e Abruzzo, ora sarebbe necessario un passo in avanti alla ricerca di una maggior sinergia e collaborazione tra i vari attori locali – privati, ma anche istituzionali – che condividono ideali ed interessi simili, in modo da mettere a sistema e fattor comune le rispettive capacità ed eccellenze.