Avezzano. Lo avevano detto, questo agosto è il più caldo della storia. E’ vero, due gli eventi che hanno alzato ulteriormente la temperatura.
La deforestazione di piazza del mercato e la prossima riattivazione del famigerato semaforo T-Red. In compagnia della pista ciclabile e dello spostamento del mercato del sabato via dal centro, entrambe appartengono al pacchetto di disastri che hanno convinto i rappresenti dei cittadini a sfiduciare il Sindaco lo scorso 8 Giugno.
E’ subentrato, quindi, un Commissario prefettizio per sbrigare le pratiche correnti in attesa del voto comunale. In quest’ottica va letta la deforestazione di piazza del mercato appartenente ad un progetto approvato ed appaltato dalla scorsa Amministrazione dove era stato previsto, proditoriamente, l’abbattimento di tutti gli alberi, tutti sani tranne uno soltanto un po’ acciaccato come stabilito dall’analisi conoscitiva, ma che dietro le proteste dei residenti, di associazioni, comitati e partiti hanno visto salvare due platani dalla carneficina prevista.
Va precisato che questo progetto, insieme agli altri disastri, è stato la causa per cui i cittadini hanno richiesto la sfiducia del un Sindaco e del suo operato. Chi è venuto a gestire il periodo di transizione non può non tenerne conto altrimenti a cosa serve la sfiducia di una politica durata quasi due anni.
Allo stesso tempo, in punta di diritto ed in punta di fatto, nella seduta che aveva sfiduciato il Sindaco dell’anatra zoppa, la stessa maggioranza dei consiglieri che aveva finalmente staccato la spina a questa benedetta anatra, aveva approvato la chiusura del T-Red, come ultimo atto della giornata ma sempre durante la seduta. La scorsa amministrazione aveva dichiarato che il T-Red era una necessità imposta per la sicurezza degli automobilisti, mentre oggi la paventata riapertura è palesemente dichiarata per fare cassa.
Ovviamente anche allora lo scopo recondito non era la sicurezza stradale ma rimpinguare le casse del Comune. In pochi mesi sono stati prodotti 13 mila sanzioni per la gioia di chi si è lasciato ingannare dalla doppia linea bianca. Tornando alla seduta dell’ 8 giugno, se il Consiglio, legittimamente in carica, delibera per la chiusura del semaforo maledetto, non si può poi riattivarlo senza incorrere ed inciampare in un’azione contraria al diritto amministrativo.
Solo se il Commissario, in qualità di facente funzioni, dovesse annullare quella delibera ed approvarne una nuova per la riapertura, allora il semaforo si potrebbe riaccendere. Ma il Commissario è stato nominato, temporaneamente (pro tempore), per le pratiche correnti in attesa del voto. Altrimenti ci chiederemmo perché non ha fatto la stessa cosa per piazza mercato vista la massiccia mobilitazione dei cittadini?
Il PD aspetta fiducioso l’applicazione della delibera consiliare sebbene anche qui con qualche smussatura ma non stravolgimento.