Avezzano. Sul caso Lusi continuano le reazioni all’interno del partito democratico. Da più voci, a livello nazionale, arriva la richiesta di dimissioni da senatore, soprattutto dalla Liguria dove era stato eletto il parlamentare marsicano, mentre nella Provincia dell’Aquila il partito, per voce della segreteria, chiede una riunione di chiarimento per “tutelare l’attività politica di tutti i suoi iscritti”. Lusi però non si dimette perché allora “dovrebbero dimettersi in tanti, indagati, in parlamento”. Il Pd nazionale, intanto, ha valutato l’espulsione e, con una lettera della presidente Anna Finocchiaro, ha chiesto esplicitamente a Lusi di dimettersi dal gruppo del Senato. Ma l’ex tesoriere della Margherita accusato di aver prelevato dalle casse della Margherita 13 milioni di euro con 90 bonifici, è determinato a restare in senato, se pur fuori dal gruppo Pd. «Non lascio, perché dovrei? – ha affermato – se mi dimettessi io dovrebbero farlo tutti gli indagati del Parlamento». Anche Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, sulla sua bacheca di facebook chiede le dimissioni. «Mi impegno pubblicamente a non subentrargli al Senato e lasciare il seggio a Brunella Ricci», ha poi giurato. Un’opportunità, quella per la ligure Brunella Ricci, che ha tutte le caratteristiche di rivelarsi una possibilità remota. Lusi infatti ha già chiarito più volte di non avere nessuna intenzione di lasciare il suo posto a Palazzo Madama. «Sono in conflitto di interessi – ha aggiunto Fassina – a chiedere le dimissioni da senatore di Lusi. Gli subentrerei in Senato in quanto primo dei non eletti in Liguria. Ma di fronte a una vicenda inaccettabile, non è possibile tacere per chi ha responsabilità politiche. Brunella Ricci, di Imperia, è la prima dei non eletti dopo di me nella lista. Donna e ligure – prosegue Fassina e sostenuto da Mario Tullo – sarebbe un piccolo risarcimento agli elettori liguri del Pd, alle migliaia di uomini e donne che con grandi sacrifici hanno fatto campagna elettorale per noi nel 2008. Speriamo che per dignità e senso di responsabilità Lusi ci ripensi». Non meno tenero il segretario provinciale dell’Aquila, Mario Mazzetti, che era stato fortemente sostenuto nella sua candidatura alla guida del partito in Provincia proprio da Lusi. “Siamo profondamente colpiti dalle notizie emerse sulla vicenda de Senatore Luigi Lusi”, ha affermato, “si tratta di fatti gravissimi, la Direzione Nazionale del Partito ci ha assicurato un approfondimento rapido e rispettoso delle regole che il PD si è imposto su casi del genere. In ogni caso il Partito provinciale riunirà i suoi organismi per discutere ampiamente su quanto emerso anche al fine di difendere e tutelare l’attività politica di tutti i suoi iscritti”.