Tagliacozzo. Dovranno essere ricontate le schede elettorali per fare chiarezza sul caso dell’ex consigliere Paolo Rapo. E’ quanto stabilito dal Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso presentato dal primo dei non eletti al consiglio comunale di Tagliacozzo, Rapo. Se i numeri dovessero essere dalla sua parte, entrerebbe in consiglio al posto del consigliere Angelo Di Marco. Alla base del ricorso ci sarebbe un errore materiale perché anziché scrivere 5 voti a Di Marco sarebbe stato scritto 25. Infatti risulterebbero venti votanti in più rispetto a quelli previsti nel seggio. L’eventuale elezione di Rapo, difeso dall’avvocato Luca Motta, al posto di Di Marco, assistito da Paolo Novella, potrebbe avere anche risvolti dal punto di vista politico e degli equilibri in consiglio. L’interessato smentisce tutto e assicura il «pieno sostegno alla maggioranza e al sindaco». «Sono stato eletto con la maggioranza e non c’è alcuna possibilità che possa tornare sui miei passi», ha dichiarato Rapo, «se entrerò in consiglio la mia posizione sarà in linee con l’attuale maggioranza guidata da Di Marco Testa». Nonostante le rassicurazioni, rapo non si pronuncia, però, sulla possibilità che lo vedrebbe confluire nel gruppo dell’ex assessore Alfonso Gargano. La possibilità però di mettere in difficoltà la maggioranza in quel caso non sarebbe esclusa. Per tali motivi la decisione del Consiglio di Stato era attesa con molto interesse, sia dai consiglieri direttamente interessati, sia dall’intero consiglio comunale. La figura di Rapo entrerebbe in gioco alla luce della recente defenestrazione di Gargano, componente di un gruppo insieme ad Antonio Amicucci. Se il nuovo consigliere dovesse confluire in quel gruppo, e se quella compagine dovesse fare gioco con la minoranza, potrebbe fare da freno all’attività amministrativa. Il sindaco potrebbe essere a quel punto ostaggio del gruppo che, insieme all’opposizione, avrebbe la maggioranza dei voti in consiglio. Da parte sua il primo cittadino si dice tranquillo al riguardo. «Siamo sempre stati e continueremo a essere dalla parte della legalità», ha affermato Di Marco Testa, «ed è giusto che la giustizia faccia il suo corso. Sulla vicenda ci siamo tenuti distanti ed equidistanti perché si tratta di due componenti della mia lista».