Avezzano. La Monte Magnola impianti srl dovrà pagare una maxi bolletta al Cam. A stabilirlo la Corte d’Appello dell’Aquila che ha ribaltato la sentenza del giudice Giulia Sorrentino del tribunale di Avezzano del gennaio scorso con la quale era stato revocato il decreto ingiuntivo per la società che gestisce il bacino sciistico di Ovindoli.
L’acqua utilizzata dal 2013 al 2018 per creare neve artificiale e imbiancare le piste da sci dovrà quindi essere saldata al Consorzio acquedottistico marsicano per un totale di 355.473,28 euro più interessi. Anche i 215mila euro – parte della maxi bolletta – che Giancarlo Bartolotti, storico gestore degli impianti di Ovindoli, aveva prima versato e poi riottenuto grazie alla sentenza del gennaio scorso, dovranno rimanere nelle casse del Cam. L’imprenditore, difeso dall’avvocato Alfredo Retico, aveva chiesto al giudice Sorrentino, di revocare il decreto ingiuntivo appellandosi alle tariffe ritenute non idonee.
Secondo Bartolotti, infatti, il Cam avrebbe dovuto separare i costi dell’acqua erogata dal contatore dedito all’innevamento degli impianti da quello collegato al flusso idrico destinato ad altri usi. Non avendo il Consorzio nel gennaio scorso presentato delucidazioni in merito alla vicenda delle tariffe la Sorrentino decise di revocare il decreto con il quale il Cam aveva intimato alla Monte Magnola di pagare 355.473,28 euro per le fatture non saldate intimando l’ente di restituire alla società anche i 215mila euro già versati.
Il presidente del consiglio di gestione del Cam, Manuela Morgante, però non è stata a guardare e ha dato mandato agli avvocati Rosario Scicchitano e Luigi Ranalletta di ricorrere in appello. Nei giorni scorsi i legali si sono presentati davanti al presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, Elvira Buzzelli, e hanno illustrato le motivazioni per le quali il Cam riteneva non idonea la sentenza del giudice del tribunale di Avezzano. “La Corte d’Appello ha prima sospeso l’esecutività della sentenza del tribunale di Avezzano”, hanno spiegato i due legali del Consorzio acquedottistico marsicano, “poi ha rinviato la causa a due mesi dopo e ha accolto l’appello annullando di fatto la decisione della Sorrentino, giudice di primo grado. La decisione della Corte d’Appello è molto importante perchè se fosse stata applicata la sentenza del tribunale di Avezzano e quindi fosse decaduto il decreto ingiuntivo del Cam nel confronti della Monte Magnola impianti si sarebbe potuto creare l’effetto emulazione e molte altre società avrebbero potuto fare la stessa cosa con grandi e gravi problemi economici per il Consorzio stesso”.