Avezzano. “Non occorreva certo scomodare il genio della lampada per prevedere la risposta dell’avv.Presutti, già assessore della giunta di sinistra con Di Pangrazio e oggi vicesindaco con delega omnicomprensiva nella giunta civica, ma di destra, di De Angelis. La risposta si riferisce all’articolo di stampa con cui 4 consiglieri comunali gli chiedevano il perché della totale mancanza di informazione sugli sviluppi della questione “mercato del sabato” a seguito della Conferenza di servizi da lui convocata”.
E’ quanto si apprende in una nota a firma Alessandro Pierleoni, Maria Antonietta Dominici, Donato Aratari e Vincenzo Ridolfi, consiglieri del gruppo Responsabilità Civica.
“A ben vedere la nostra richiesta era più che legittima dal momento che su questo argomento ancora non è stata convocata la Commissione consiliare sul commercio, deputata a prendere decisioni e, quindi, nessuno dei consiglieri, neanche quelli di maggioranza, sanno come stanno effettivamente le cose. Proprio per mancanza di fiducia – proseguono – il nostro gruppo ha il timore che anche nel settore commercio cosi come negli altri settori in cui è stato assessore, Presutti possa operare in egual modo e cioè in perfetta solitudine, senza nessun controllo, relazionandosi soltanto con il sindaco salvo poi chiamare i consiglieri di maggioranza a ratificare con alzata di mano, decisioni preconfezionate”.
“Cosi è successo con le piste ciclabili, cosi anche per i lavori sul verde cittadino e da ultimo con il problema degli impianti sportivi comunali e la loro gestione. Davanti a questa richiesta di informazione quale è stata la risposta di Presutti? Una inopportuna quanto fuorviante allusione alla appartenenza politica dei 4 consiglieri che si sono permessi di criticarlo e che poi sono i consiglieri a cui non ha certo chiesto una dichiarazione di fede politica quando gli stessi gli consentivano di agire indisturbato nella estenuante e costosissima ristrutturazione di Piazza Torlonia; gli stessi consiglieri tra i quali cercava, all’occorrenza, una sponda critica contro qualche decisione del sindaco a lui non gradita o contro qualche assessore donna proveniente dalle fila di Di Pangrazio”.
“Che attinenza può avere l’essere di destra o di sinistra con il problema del mercato? E’ mai possibile ridurre un tema così delicato e che investe il futuro economico di centinaia di famiglie, ad una questione di bassa lega politica? Anche il riferimento all’ex assessore Silvagni è offensivo ancor prima che ingiusto poiché Presutti sa bene che il suo predecessore, a differenza sua, non godeva dei favori del sindaco perché poco incline ad accettarne supinamente gli ordini e la sua decisione di schierarsi dalla parte degli ambulanti, le è valsa un anno di mortificazioni, maltrattamenti e pressioni di ogni tipo fino alle sue dimissioni”.
“Ci chiediamo cosa può sapere Presutti del problema mercato? Lui che è stato il principale ispiratore e fautore dello spostamento oggi dovrebbe essere quello che lo riporterà in centro? Proprio lui che ad ogni riunione di maggioranza e ad ogni consiglio straordinario sull’argomento era sistematicamente all’estero, magari a praticare la pesca sportiva sui torrenti della Carinzia? Che vergogna! Nessuno dovrebbe sentirsi autorizzato a mortificare dei consiglieri eletti dal popolo, che siano di destra o di sinistra. Ma tant’è, questa è ormai l’aria che si respira al Comune di Avezzano dove regnano arrivismo e poltronismo”.
“Immaginiamo che quando de Angelis ha annunciato di voler fare una giunta di destra e di volere vicino a sé solo assessori di comprovata fede, ci sia stato un corri corri generale; qualcuno si è fiondato in soffitta alla ricerca di qualche cimelio del ventennio, qualcun altro addirittura ha frugato nel proprio passato alla ricerca di un improbabile filo di parentela con la buonanima e quando il sindaco ha intimato: ”alzi la mano chi è di centrodestra!” tra la selva di mani tese ce ne era una che volava più in alto di tutte, quella del più blindato e intoccabile degli assessori , diremmo quasi il simbolo stesso della Amministrazione che governa la città, con indosso il consueto e comodo paltò quattro stagioni.
“Noi di Responsabilità Civica, in passato consiglieri di maggioranza ed oggi all’opposizione, avremmo preferito non criticare l’operato del vicesindaco ma sentirlo parlare e mistificare la realtà dei fatti in modo cosi sfrontato ci impone di essere altrettanto chiari. All’ultimo Consiglio Comunale l’assessore Presutti tanto per cambiare non era presente e forse è per questo che non sa o finge di non sapere che i consiglieri di maggioranza che oggi lo sostengono in giunta, si sono impegnati solennemente con una votazione a riportare il mercato in centro entro il 31/5/2019”.
“Non risultano altre votazioni al riguardo per cui, parlare di un “eventuale” spostamento subordinandolo al realizzarsi di una infinità di condizioni come lui afferma (verifica delle posizioni irregolari, formulazione di una nuova graduatoria, incontri allargati a tutta una serie di soggetti al fine di avere una improbabile unanimità di vedute sul problema) equivale a dire che il mercato rimarrà dove si trova con buona pace dei consiglieri che ci hanno messo la faccia.’E proprio a questi amici (Luigia Francesconi , Annalisa Cipollone, Gabriele Tudico, Sonia Di Stefano e Nando Boccia) che noi chiediamo di intervenire pesantemente affinché non venga calpestato il voto espresso nell’ultimo consiglio comunale e soprattutto non venga annullato il ruolo dei Consiglieri comunali poiché , non gli assessori e neanche il vicesindaco ma soltanto i consiglieri sono quelli eletti dal popolo”.
“Ora, se la tendenza scellerata ad ignorare quella delibera dovesse prevalere nell’attuale maggioranza, la città ne riceverebbe un danno enorme e si favorirebbe una deriva pericolosissima nel sistema democratico di espressione del voto, laddove il sindaco e la sua giunta decidono di fare il contrario di quanto votato dalla maggioranza. Un vulnus difficilmente sanabile anche tra l’elettorato di centrodestra e gli attuali consiglieri che accettando tale forzatura da parte del sindaco, rappresenterebbero indegnamente quell’elettorato e va da sé che la cosa non potrebbe neanche essere capziosamente archiviato sotto la comoda dicitura “ Chiacchiere da bar”.