Avezzano – Le dimissioni di Pierluigi Di Stefano, benchè già annunciate ieri, hanno comunque costituito un ulteriore elemento di approfondimento ed analisi sulla situazione politica di Avezzano. Un clima sicuramente teso, ogni giorno un accadimento dai toni forti e vivaci che tiene sempre ben alta la guardia sul fronte dell’opinione pubblica. A caldo si registra un intervento di Nello Simonelli, in qualità di coordinatore Giovani Forza Italia che in proposito afferma in una nota:
“Le dimissioni di Pierluigi Di Stefano – spiega Simonelli – le ho apprese con enorme dispiacere, un sentimento che va oltre quelli della conoscenza e rispetto che nutro nei confronti di Pierluigi, col quale in moltissime occasioni ho avuto modo di confrontarmi e chiacchierare sull’andamento della città.
Il dispiacere, enorme, vi è nei confronti della situazione di instabilità ed incertezza che vive la nostra città, che nella mia immaginazione fanciullesca era il luogo più felice della terra e nella quale, a tutt’oggi, risiedono la mia famiglia, le persone che amo, i miei affetti, le tradizioni e ricordi più cari: non posso accettare di vedere che questa nostra città arranchi.
Non sto qui a fare una critica alla maggioranza o all’opposizione: la mia critica è rivolta ad entrambe.
E non è un j’accuse politico, lungi da me paragonarmi ad Emile Zola, ma è un appello alla responsabilità: è possibile che in questa città la maggioranza, che decanta la sua forza, non sia stabile come crede? E’ possibile che in questa città l’opposizione non faccia opposizione, limitandosi a cavalcare l’onda di argomenti di distrazione di massa, quali sono una pista ciclabile ed un semaforo?
Avezzano ha problemi seri – prosegue il giovane coordinatore azzurro – sui quali gradiremmo attenzionamento da parte di maggioranza ed opposizione, e non sono sicuramente quelli di cui si parla con la frequenza di uno zapping televisivo e con la pochezza contenutistica di una chiacchiera tra comari. Quali sono? C’è la massima volontà di parlarne, con la dovuta serietà ed avvedutezza, nelle sedi opportune, senza fare chiacchiericcio finalizzato unicamente a creare fazioni contrapposte.
E’ possibile che vi sia un appiattimento pressochè totale della dialettica politica, ormai basata su chiacchiere da bar e non più su ciò che è realmente funzionale al tessuto sociale? E’ possibile che sia venuto meno il dialogo tra governanti e governati? E’ possibile che noi giovani, che siamo il futuro della Avezzano che amiamo, dobbiamo rassegnarci a non avere un ruolo nelle vicende del nostro comune?
Sarà qui che molti di noi vivremo le vicissitudini della vita, conosceremo le gioie, metteremo su famiglia, apriremo le nostre attività e vedremo crescere i nostri figli: possiamo accettare passivamente che ci venga sempre detto ciò che è meglio per noi da chi, maggioranza o opposizione che sia, spiace dirlo, non ha una prospettiva così a lungo termine anche in ragione della naturale scadenza del ciclo vitale?
In tutto questo battibeccare – conclude Nello Simonelli – nelle aule consiliari, nessuno cerca il reale confronto con la collettività: non la maggioranza, non l’opposizione. E ciò è triste, poiché restituisce l’idea di un paesone che si condanna da solo, crogiolandosi nella sua stasi.
Vi sono stati errori da ambo le parti, perché come non vi è gloria nel portare avanti una politica cieca, non vi è a maggior ragione nell’essere all’opposizione non di un programma, bensì di un’unica persona, ma ogni errore è risolvibile nel momento in cui si comprende che di tutto ciò ne sta subendo le conseguenze una sola parte: la nostra Avezzano”.