Avezzano. “Siamo cautamente soddisfatti perché finalmente siamo arrivati a quello che auspicavamo da svariati mesi. Siamo stati lungimiranti sul contratto di solidarietà, che non solo ci ha permesso e ci permetterà di gestire questo momento di emergenza, ma che di fatto eviterà licenziamenti. Continueremo a seguire questa vicenda passo dopo passo, con intelligenza. Proprio come abbiamo fatto finora”. Così Angelo Gallotti, segretario Uilm L’Aquila Teramo, interviene sulla vendita di Lfoundry a Jiangsu CAS-IGBT Thecnology, solido colosso cinese con un fondo di investimento americano alle spalle. Commento che arriva al termine dell’incontro dell’azienda con i lavoratori, rappresentanti e organizzazioni sindacali sulle prospettive dell’accordo.
Si apre ora una fase decisamente complessa per il sito che si appresta a diventare la prima acquisizione operativa importante di una società che ambiziosamente aspira ad esser key player nello strategico settore dei semiconduttori, per la realizzazione dalla progettazione allo sviluppo di dispositivi avanzati nell’elettronica di potenza. Nessuna sorpresa per la Uilm che, come gli altri sindacati, lo scorso ottobre era stata informata della volontà dell’azionista di maggioranza Smic di vendere le proprie quote a causa di un cambiamento di strategia, incalzato dalla guerra dei dazi intercontinentale. In quella circostanza, anche per far fronte alla crisi congiunturale determinata da costo del silicio ed aumento dei prezzi dell’Energia, la Uilm non ha avuto esitazione a siglare un avveduto accordo di contratto di solidarietà che ha messo in protezione posti di lavoro e redditi.
“Oggi – prosegue Gallotti – la crisi del mercato dell’automobile che contrae le vendite, la rinegoziazione delle stesse con la monocommittenza e l’ingessatura della capacità produttiva per il trasferimento del sistema di automazione e tutte le declinazioni di incertezza derivanti ci confermano la lungimiranza di quella scelta. Nell’incontro al Ministero del Lavoro vennero illustrate almeno due manifestazioni di interesse all’acquisto e la ricerca stessa da parte di Smic di soggetti interessati. Quella annunciato nello scorso 31 marzo sembrava la meno probabile tra le tre situazioni: siamo prudentemente ottimisti nell’immaginare che un investimento di circa 200 milioni di dollari possa essere la premessa per uno sviluppo cruciale che il sito merita”.
Seppur non esplicitati durante questo incontro, la Uilm auspica piani di investimento e potenziamento “tali da garantire competitività e sostenibilità occupazionale, in termini di quantità e qualità contrattuale. La nuova missione del sito all’interno di un gruppo che realizzerà i prodotti dalla progettazione alla commercializzazione (IDM) richiederà la riqualificazione del personale e la definizione di diverse professioni e nuove competenze in una cornice di Industria-Formazione-Lavoro 4.0. Pur accogliendo con cauto atteggiamento le aspettative illustrate, continua a destare preoccupazione la migrazione del MES (manufacturing executions system, sistema informatico che ha la principale funzione di gestire e controllare la produttività di un’azienda) il cui insuccesso potrebbe dirimere l’acquisizione e limitare la capacità produttiva agli standard attuali di qualità per un periodo indefinito. Necessario dunque accelerare l’appuntamento al Mise a tutela che le migliori condizioni per i lavoratori ed il Fab siano sostenute dalle istituzioni con il sindacato sin dalle prime battute della nuova società”.