Avezzano. Questa mattina si è svolto il forum sulla strategia nazionale per la trasformazione digitale della PA organizzato dal Comune di Avezzano con l’AGID nella Sala Picchi, Palazzo Torlonia.
Particolare attenzione si è posta sull’effettiva necessità di procedersi alla digitalizzazione della Pubblica Amministra, sottolineando al contempo di come, da parte dello Stato centrale, siamo poche le risorse destinate all’uopo.
All’interno della manifestazione si è avuto l’intervento del primo cittadino, Gabriele De Angelis, che così si è espresso: “Dobbiamo crederci nella digitalizzazione Pubblica amministrazione. La digitalizzazione è una emergenza nazionale del Paese, ma le risorse destinate alla digitalizzazione della PA sono insufficienti. Se questa è la situazione, allora non è sbagliato parlare di “emergenza digitale”.
Ben vengano quindi momenti di approfondimento, come quello odierno, funzionali allo sviluppo dell’agenda nazionale digitale che deve porsi come obiettivo la crescita dell’economia digitale tramite processi di innovazione tecnologica di infrastrutture e servizi.
Quando si parla di digitalizzazione della PA si intende un ampissimo spettro di attività che vanno dalla gestione delle infrastrutture digitali alle piattaforme, dalla banda larga alla cyber security, dalla sanità alla scuola, fino ad arrivare ai piani di investimento industriale che mirano a rendere il nostro Paese più competitivo a partire dal digitale.
In molte aree interne e montane, anche in Abruzzo, lo stato stesso delle reti rende difficile lo sviluppo della digitalizzazione, sia nel privato che nel pubblico. La digitalizzazione risulta quindi un modo necessario per organizzare, uniformare, semplificare e risparmiare, superare il digital divide,superare le inefficienze e la troppa burocrazia, combattendo sprechi e soprattutto supportando la crescita e la competitività.
L’Agenda digitale può essere considerato quindi un piano che risponde a una richiesta di risparmio: investire sulla digitalizzazione porterebbe a un risparmio di 800 milioni di euro con un’incidenza di mezzo punto sul PIL. Per risparmiare tanto nel lungo periodo bisogna investire molto nel breve periodo, ma il risultato sarà farlo “a costo zero” nel lungo periodo con evidenti progressi e guadagni in termini di sviluppo sociale e culturale.
Oggi come oggi la civiltà di un Paese si misura anche dal grado di digitalizzazione raggiunto. Per quanto la tecnologia sia fondamentale e necessaria, non è il solo elemento a cui prestare attenzione: la macchina amministrativa italiana soffre di decenni di gestione fatta da persone non sempre competenti.
Essere consapevoli di ciò implica una sfida politica ovvero avere la decisione di introdurre moltitudini di giovani, molto più vicini per cultura alle tecnologie dell’informazione. Purtroppo il problema della PA italiana sta nell’aver perso un decennio di competenze digitali grazie al blocco delle assunzioni.
Nel personale non sono entrati nuovi manager della generazione digitale e se anche è vero che è possibile formare il personale già parte dell’organico, il background è molto diverso da quello di chi ha avuto modo di studiare tecnologia e l’implementazione di processi complessi fin da giovane.
Cambiamenti possibili sia nel breve che nel lungo periodo? Sì, purché ci sia la volontà politica di voler far funzionare la macchina amministrativa”. Nello Simonelli