Tagliacozzo. “Non tutti abbiamo la sensibilità di Greta Thunberg, la ragazza che a soli 15 anni è impegnata nelle battaglie ambientaliste per salvare il pianeta dal disastro ecologico. Ma non serve quella speciale sensibilità per capire che la fine che l’amministrazione Giovagnorio ha imposto agli abeti sistemati in Piazza Obelisco in occasione delle festività natalizie rappresenta un incredibile e inaccettabile spreco ambientale ed economico”. A parlare, in una nota, sono i consiglieri di minoranza Maurizio Di Marco Testa e Angelo Poggiogalle, del gruppo “Il Paese che Vorrei”.
“Più sensato sarebbe stato”, dichiarano, “ripiantarli in altro luogo – un parco pubblico, il giardino di una struttura a valore sociale come quella della casa famiglia “dopo di noi” – una volta esaurita la loro funzione di decorazione natalizia. Si sarebbe senz’altro dato un messaggio più educativo e rispettoso verso i nostri giovani e i cittadini tutti, anche perché piantare un albero è sempre un atto che reca beneficio alla collettività e all’ambiente che ci circonda. E qualora si volesse affermare che erano privi di radici, l’errore sarebbe stato duplice, prima nell’acquistarli e poi nel gettarli. Ma questi non sono temi che interessano all’amministrazione Giovagnorio, che è impegnata solo nelle attività che, tra una lucetta e una passerella pubblica, appagano il narcisismo degli amministratori. Tutti i tagliacozzani l’hanno ormai capito: questa è un’amministrazione dei proclami, degli annunci e delle passerelle incapace di produrre benefici concreti per il paese.
Tutti ricordano”, continuano i consiglieri, “le promesse fatte da Giovagnorio in campagna elettorale quando, accompagnato dall’ex presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, prometteva di far arrivare finanziamenti e investimenti. Fino a ora si sono viste solo le passerelle dei politicanti amici del sindaco, mentre i finanziamenti di cui ancora oggi Vincenzo Giovagnorio si vanta sono stati tutti ottenuti dalla precedente amministrazione Di Marco Testa, compresi i 2,5 milioni per l’edilizia scolastica. Durante il nostro mandato, noi ottenemmo dei finanziamenti per la messa a dimora di trecento piante, che provvedemmo subito a interrare. Si noti la differenza con un’amministrazione che in due anni ha dato la morte a decine di alberi preziosi, per l’ossigeno che avrebbero potuto produrre e per i soldi che sono costati ai cittadini”.