Avezzano. Aveva perso il posto di ruolo a scuola e così era tornato negli Usa, ma vince il ricorso in tribunale e così torna il Italia e sale in cattedra. E’ questa la rocambolesca storia di un docente di Latino che, ad agosto scorso, era tornato da New York, dove si era trasferito, per insegnare nel prestigioso liceo “Innocenzo XII” di Anzio, a seguito della convocazione dell’Ufficio scolastico di Roma. Purtroppo, di lì a pochi giorni, veniva riconvocato per sentirsi comunicare che c’era stato un errore nella sua nomina e che l’immissione in ruolo sarebbe slittata di un anno scolastico a causa dell’iter giudiziale davanti al Tar.
La nomina era condizionata allo scioglimento della riserva. Il prof decide così di tornarsene negli Stati Uniti ma, prima di prendere l’areo, per nulla convinto della correttezza dell’operato dell’amministrazione scolastica, si rivolge allo studio degli avvocati Salvatore Braghini e Renzo Lancia. I legali presentano ricorso d’urgenza nel mese di settembre al Tribunale di Tivoli, dove si svolgeva il contraddittorio con il funzionario delegato dal ministero dell’Istruzione.
Il giudice del Lavoro, Irene Sandulli, decide i accogliere il ricorso, ordinando al ministero “l’immediata adozione di ogni provvedimento utile al ripristino della posizione lavorativa del ricorrente, a fini sia economici che giuridici con decorrenza dall’1° settembre 2018, all’Istituto scolastico di Anzio.
Il docente ora, appresa la bella notizia, è tornato in Italia per assumere servizio, ed il Miur dovrà corrsipondergli, a titolo di arretrati, circa 7mila euro per i mesi da settembre a dicembre 2018. Gli avvocati Braghini e Lancia esprimono “piena soddisfazione perché, in particolare, il giudice ha ribadito il fondamentale principio della non ostatività all’immissione in ruolo della riserva apposta nelle graduatorie, non dovendosi attendere il compimento dell’iter giudiziale, come pretendeva invece l’Ufficio scolastico di Roma”.