Avezzano. In questi anni vi abbiamo raccontato di cani investiti e lasciati agonizzanti sul ciglio di una strada, di cucciolate abbandonate al gelo, di vari casi di maltrattamento e violenza su animali. Abbiamo dato voce ad associazioni di volontariato e a chi, quotidianamente, si adopera per dare affetto e speranza ai nostri amici a quattro zampe. Non sempre è capitata l’occasione di poter raccontare storie a lieto fine. Oggi si. Oggi possiamo raccontarne una.
Lo scorso settembre vi avevamo narrato le peripezie di Laila, femminuccia incrocio pittbull che da circa tre anni vagava dispersa per la Marsica. Dapprima smarrita a Massa d’Albe, poi avvistata a Caruscino di Avezzano, poi nei pressi di Trasacco, successivamente nei vari campi di Fucino e poi, di nuovo, ad Avezzano. In tutto questo tempo ha vagabondato da sola prima e con una cucciolata al seguito poi. E’ stata segnalata in più di una circostanza ma, nonostante sia sempre riuscita a sfuggire, alla fine l’associazione Zampa Amica Onlus è riuscita a prenderla per metterla al sicuro.
Nei lasso di tempo trascorso da randagia, Laila ha girovagato alla costante ricerca di cibo, di un riparo, di protezione e di affetto. Anche quando, da sola in mezzo al gelo marsicano, ha badato ai suoi tre cuccioli che non ha mai lasciato soli o perso di vista se non per procurare loro del cibo. Dopo tutto questo tempo Laila ha ritrovato il padrone. Quando tutto sembrava ormai perduto. Non era stata abbandonata, dunque, come tutti pensavano in principio. Si era smarrita.
“Nessuno ci sperava più – dichiara Clara De Amicis dell’associazione Zampa Amica ai microfoni di Marsicalive – e quanto è successo è davvero incredibile. Tutto è avvenuto per puro caso. Non sapevamo avesse un padrone e pensavamo fosse stata “gettata via” da qualche delinquente. E invece no. Invece ha un padrone che l’ha cercata per tutto questo tempo ma che, purtroppo, non è mai riuscito a ritrovarla. Quando gliel’abbiamo riportata e si sono rincontrati è stato un momento toccante, realmente commovente ed emozionante”.
Una storia a lieto fine che siamo ben orgogliosi di poter raccontare. Noi che, cinque mesi fa, avevamo lanciato un appello per aiutare Laila. Il cerchio si è chiuso. Buona vita, Laila.
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