Roma – Si è svolta nel pomeriggio odierno a Roma presso la Sala Koch del Senato della Repubblica, la fase conclusiva del Premio dedicato al giornalista Franco Giustolisi. Molti i momi altisonanti del giornalismo italiano hanno ricevuto dunque le onoreficenze per lavori giornalistici svolti nell’ottica dell’inchiesta finalizzata a trovare verità fin troppo nascoste nella storia, tra i quali Lucia Annunziata e molti altri autorevoli professionisti del gruppo L’Espresso, de La Stampa, dell’Osservatorio Romano. Ma tra i premiati anche la classe quinta della Scuola Elementare di Civitella Roveto (plesso di Canistro) accompagnati dalla loro insegnante, per il videolavoro di inchiesta giornalistica realizzato proprio sull’eccidio dei trentatrè martiri di Capistrello. Una ricostruzione storica narrata dai ragazzi stessi, che ha emozionato la sala gremita di partecipanti. Il video tg è stato anche sceneggiato e contiene i palesi riferimenti alla memoria di Franco Giustolisi che specificamente, nella vicenda dei trentatrè martiri ebbe modo di fare luce attraverso le sue inchieste e nell’opera “L’Armadio della Vergogna”. Il giornalista, infatti ebbe a scoprire per l’appunto un armadio di carteggi giudiziari lasciati sopiti, che nascondevano atroci verità e responsabilità nominative. All’evento, al quale hanno partecipato rappresentanze istituzionali del Senato della Repubblica, l’Ordine Nazionale dei giornalisti, l’Odg Abruzzo, la FNSI ed altre organizzazioni della stampa nazionale, erano presenti anche i ragazzi stessi della scuola di Capistrello che hanno ricevuto il premio da Livia Giustolisi, giornalista Rai e figlia del compianto Franco. Il commissario Prefettizio di Capistrello dott.ssa Maria Concetta Ruffo, ha presenziato in forma ufficiale all’evento. “Una celebrazione importante – ha spiegato il primo cittadino facente funzioni ad una nostra intervista – che testimonia la particolare sensibilità e commozione della Città di Capistrello sulla triste vicenda dei trentatrè martiri. Dobbiamo vivere questo momento di approfondimento storico come una lezione di pace, e di valori che possano anche costituire un monito per le nuove generazioni”. @danieleimperiale