Avezzano. “Neurochirurgia rappresenta il simbolo della rilevanza territoriale del presidio sanitario marsicano, della sua centralità e specialità”. Con queste parole il consigliere regionale Gino Milano ha definito il reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Avezzano che, dopo una paventata chiusura, è stato confermato rimarrà ad Avezzano.
“Il piano aziendale, dell’unificata ASL provinciale, contempla per Avezzano un’unità semplice dipartimentale di neurochirurgia – UOSD-, finalizzata ad interventi traumatologici e spinali : entrerà in funzione in un futuro incerto, dopo l’espletamento di uno o più concorsi per il reperimento del personale medico ed infermieristico”,
ha spiegato Milano, “all’Aquila, invece, è configurata la Neurochirurgia più alta e avanzata rappresentata da un’unità complessa –UOC-, attualmente operativa e senza alcun legame con Avezzano. Su questo quadro si va ora consumando l’esultanza della politica di maggioranza che canta vittoria per aver “riconsegnato” Neurochirurgia alla città e il sindaco di Avezzano, esultante, afferma “l’atto aziendale rende giustizia alla Marsica intera, viene finalmente
rimosso l’unico neo del riordino sanitario”. Eppure siamo all’esatto rovesciamento del sistema che prevedeva un unico Dipartimento provinciale di Unità Complessa operativo all’Aquila come ad Avezzano: così come era stato detto in una conferenza stampa nella vecchia sede ASL di via XX Settembre, dove il professor Galzio aveva dato la sua piena disponibilità se fosse stata approntata l’opportuna organizzazione e il manager Silveri aveva dato il suo assenso a pianificare in tal modo, purché la “politica” avesse messo la struttura manageriale in grado di disporre l’organizzazione. La politica non ha messo la struttura in grado di organizzarsi, ha imposto alla ASL di modificare il piano aziendale presentato il 25 novembre e prevedere solo sulla carta -senza una seppur ipotetica data di apertura e sicuramente non prima della prossima primavera un reparto “ minore”. E i nostri amministratori esultano facendosi un elogio da spendere alle prossime elezioni amministrative, quelle si che si faranno sicuramente nella prossima primavera”.