Collelongo. La neve è caduta a Collelongo, epicentro della scossa sismica di magnitudo 4.2 avvenuta domenica sera. Maltempo che rende ancora più complicate le operazioni di assistenza alla popolazione che teme nuovi eventi sismici ravvicinati. Molte persone che avevano deciso di restare fuori casa, accolte nelle strutture organizzate dai volontari e dal Comune, che ha istituito il Coc, hanno deciso di rientrare a casa. Complice la situazione di freddo e neve che sta interessando la zona.
Intanto continuano gli studi sulla faglia che è stata definita anomala per la grande profondità. Si tratta infatti della sorgente sismica più profonda (17 chilometri) rispetto alla fascia identificata dalla storia degli eventi sismici passati a 13 chilometri di profondità. Un dato che costituisce una novità in una zona già nota dal punto di vista sismogenetico.
Secondo gli esperti infatti è un terremoto nuovo quello di magnitudo 4.2 avvenuto il giorno di Capodanno nella zona marsicana della Vallelonga, non è collegato alle sequenze che hanno colpito l’Italia centrale a partire dal 2016, né al sisma dell’Aquila del 2009 e né al più terribile terremoto del centro Italia, quello di Avezzano del 13 gennaio 1915 di magnitudo 7. Potrebbe però essere identificata in una struttura sismo-genetica del Fucino.