Avezzano. Era ponta a far saltare un obiettivo ancora non identificato dagli inquirenti. La donna residente ad Avezzano, Anna Olivieri, 47 anni, abruzzese con origini di Chieti, è stata intercettata e poi arrestata insieme a un 39enne di origini marocchine, Braihm Bichou. Secondo quanto emerso dalle conversazioni, era pronta a far saltare in aria tutto con più di 13 chili di tritolo. E’ stata arrestata dai carabinieri a Trani perché ritenuta responsabile di concorso nella detenzione del materiale esplodente con il quale una terza persona, Gaetano Arnesano, di 66 anni, arrestato in flagranza di reato il 22 novembre scorso, aveva costruito un ordigno pronto a essere usato per un attentato dinamitardo.
Le intercettazioni riguardano una conversazione con il 66enne. «Dove vai con quel tritolo?», chiede lei al compagno. «Lo saprai dai telegiornali», la sconvolgente risposta dell’uomo. La donna è residente ad Avezzano ma da diverso tempo fuori città, probabilmente per organizzare l’attentato dinamitardo.
La Olivieri e Bichou e Arnesano hanno ammesso di aver partecipato al confezionamento dei candelotti che l’uomo, qualche sera fa, portava con sé, in pieno centro storico. In quella zona abita una famiglia con precedenti.
La ricostruzione dei fatti parte dalla sera di giovedì 22 novembre. La donna ha chiesto ad Arnesano dove stesse andando con quel tritolo. Un esplosivo molto potente, che può anche far saltare in aria un intero stabile e mietere vittime. Inquietante la risposta dell’uomo: «Non posso dirtelo, lo saprai dai telegiornali». Risposta che non fa escludere alcuna pista, come ha spiegato Di Maio.
Il primo arresto è quello di Arnesano che quella sera, fermato dai carabinieri, ha dato agli agenti spiegazioni lacunose e fantasiose. Successivamente, ha ammesso di aver agito su commissione, in quanto esperto di esplosivi. Le indagini sono aperte a tutto campo per risalire a chi ha fornito all’uomo il materiale esplosivo e soprattutto a chi era diretto. Il tritolo sarebbe dovuto essere temporaneamente collocato in piazza Mazzini, accanto ad un cassonetto, per poi essere ritirato da qualcun altro.
Una tragedia sfiorata dalle forze dell’ordine. Insomma non è da escludere che, se Arnesano non fosse stato arrestato in flagranza di reato, l’attentato si sarebbe consumato e avrebbe potuto determinare anche vittime. Lo stesso dicasi per la Olivieri e Bichou, colti con i bagagli in mano: erano già pronti a partire per lasciare la città, e solo grazie all’intervento repentino e immediato dei carabinieri si è potuto evitare che gli stessi lasciassero il Paese e si perdessero le loro tracce e con essi prove ed elementi fondamentali.