Avezzano. Una condanna a otto anni di reclusione per aver violentato e picchiato una ragazza di Avezzano dopo averla drogata. E’ stata inflitta dal l tribunale di Avezzano nei confronti di Ghettas Yassine, 28 anni, marocchino pregiudicato residente ad Avezzano. Era accusato tra le altre cose di violenza sessuale e lesioni personali.
L’episodio risale alla notte dell’11 marzo dello scorso anno quando, secondo l’accusa, il marocchino avrebbe offerto una dose di crack da fumare alla giovane avezzanese di 30 anni con alle spalle problemi di tossicodipendenza. L’aveva fatta entrare nel cantiere della palestra del Liceo scientifico, luogo usato per lo spaccio e come dormitorio. La giovane si era resa conto che si trattava di una trappola da cui non è riuscita a fuggire.
Con la minaccia di una lametta lo straniero aveva immobilizzato la ragazza che aveva comunque tentato di ribellarsi ma lui l’aveva colpita ripetutamente con calci e pugni fino a stordirla, per poi abusarne sessualmente, facendola finire in ospedale con una prognosi di dieci giorni con numerose lesioni.
Dopo una notte da incubo, il mattino seguente non era rientrata nella casa di accoglienza e si era rivolta ad alcuni familiari, raccontando quanto le era capitato.
Era tornata direttamente a casa. La ragazza, assistita dall’avvocato Carla Vicini, aveva raccontato l’accaduto ai genitori che subito si erano rivolti alla polizia.
Erano state avviate le ricerche, condotte dalla squadra anticrimine. Le ricerche avevano portavano a individuare il giovane magrebino, senza fissa dimora, che dopo la violenza era fuggito a Milano. Lo straniero, infine, era stato arrestato. Grazie alle indicazioni dei colleghi di Avezzano, gli agenti della Squadra Mobile di Milano avevano dato esecuzione alla misura cautelare portando l’uomo in carcere.
Il marocchino aveva già violentato. Infatti aveva commesso atti di violenza sessuale in un’altra occasione picchiando selvaggiamente la sua compagna e, quando un suo connazionale era intervenuto per difenderla, l’uomo lo aveva aggredito colpendolo al collo con un coltello, rischiando di recidere la giugulare. Ieri è stato condannato a otto anni di reclusione. Il pubblico ministero aveva chiesto 8 anni e 4 mesi.