Avezzano. “Cambiamo l’Italia, cambiamo l’Abruzzo” è il titolo dell’incontro-dibattito andato in scena nel tardo pomeriggio di ieri ad Avezzano. Presenti la candidata presidente in Abruzzo Sara Marcozzi, il consigliere comunale di Avezzano Francesco Eligi, il senatore Primo Di Nicola, il consigliere regionale Gianluca Ranieri, Gabriella Di Girolamo, membro dell’ 8° commissione ai lavori pubblici e alle comunicazioni del Senato e Giorgio Fedele del Meetup Avezzano, Amici del M5S.
Gli interlocutori ed esponenti pentastellati, all’interno di una location gremita in ogni suo posto, hanno toccato numerosi argomenti, dalla sanità alla giustizia, dallo scontro frontale con la stampa all’assoluzione della sindaca di Roma Virginia Raggi. A margine dell’incontro, Abruzzolive ha intervistato in esclusiva la candidata Sara Marcozzi:
Come si cambia l’Abruzzo?
Con una nuova classe politica non composta, però, da “professionisti della politica”. Io sono fiera di non essere una di loro perchè ciò equivarrebbe a dire guadagnare con la politica e avere come orizzonte temporale la prossima elezione. Quindi non sempre vengono compiute delle scelte in favore dei cittadini. Vogliamo riconquistare un Abruzzo funzionante che punti sulle risorse fin’ora tralasciate, come il turismo e l’agricoltura, la sanità e il lavoro. Siamo l’unica regione che non cresce, questo va detto. Ma forse anche gli abruzzesi dovrebbero cambiare tornando a essere più orgogliosi della loro terra.
In questi anni il M5S ha lavorato con 5 consiglieri regionali. In che modo hanno contribuito a dare l’inversione di rotta tanto richiesta?
Abbiamo restituito oltre 700mila euro e abbiamo creato un fondo di garanzia che ha finanziato diverse imprese in Abruzzo, oltre altre iniziative di vario genere. Abbiamo portato per la prima volta i cittadini all’interno del consiglio regionale, rendendoli partecipi della vita all’interno del consiglio regionale. I sondaggi ci danno come prima forza politica della regione e, potenzialmente, come coloro che potranno vincere. Vuol dire che abbiamo lavorato bene nonostante, spesso, sia accaduto che l’attuale maggioranza non abbia risposto alle nostre proposte.
Nonostante le criticità che presentate, dove trovate voglia e motivazioni per scendere in campo?
Domanda complessa. Sicuramente il fatto di avere una realtà che ci circonda poco coerente a quanto viene descritto. La motivazione è quella di cercare di cambiare le cose e la nostra società, come sopra detto. Manca solo il piccolo dettaglio di consegnare la regione a un governo di cittadini di buona volontà che andranno a curare gli interessi dei cittadini.
Vogliamo far luce sul reddito di cittadinanza e la sua applicazione?
Si legge che noi paghiamo la gente per stare seduta sul divano. Niente di più falso. Questo reddito permetterà a migliaia di cittadini abruzzesi di poter vivere sopra la soglia della dignità. Questo non mi sembra di difficile comprensione. Daremo 780 euro al mese, fatte le differenze tra i pensionati minimi. I disoccupati verranno immessi in un percorso di centro per l’impiego dove si formeranno e gli saranno date tre possibilità di lavoro. Se per tre volte si rifiuta, si perde il diritto al reddito di cittadinanza. Ne beneficeranno tutti, mi sembra fin troppo evidente.
La differenza tra aree interne e costiere è davvero così netta?
Si, decisamente. Sono state dimenticate dai governi precedenti. E’ palese, soprattutto da un punto di vista economico e di sviluppo in generale. il M5S avrà una forte attenzione per le aree interne in tutti gli ambiti, dobbiamo riequilibrare la differenza tra loro e quelle costiere. Ci sono innumerevoli possibilità di sviluppo. Se pensiamo allo spreco dei fondi europei, poi…Si deve rilanciare il marchio abruzzese, che non ha nulla da invidiare a nessuno.
Qualora il 10 febbraio doveste festeggiare una vittoria, quali i tempi che vi date per rispettare il programma?
Nessun governo, neanche noi, abbiamo la bacchetta magica. Ereditiamo una situazione drammatica, specialmente di bilancio. La prima cosa che faremo sarà l’abolizione del doppio vitalizio e la diminuzione degli stipendi dei consiglieri regionali. Solo questo in 5 anni ci farebbe risparmiare circa 25 milioni di euro. Spendibili in altro modo!
Federico Falcone