Avezzano. Nuova polemica riguardo il futuro dei lavoratori di LFoundry. “La Fiom sceglie di stare fuori da un accordo di CDS di 18 mesi che parla di 450 esuberi, che non offre sufficienti garanzie ai lavoratori, che non delinea prospettive chiare per il futuro di LFoundry, che non è stato né discusso né votato dai lavoratori e rispetto alla cui definizione è stata nei fatti aggirata ogni trattativa”, si legge in una nota. “Molto semplice la proposta da noi suggerita per tutelare i redditi dei lavoratori e garantire equità nella distribuzione del contratto di solidarietà: bastava mettere un tetto massimo individuale all’assenza per Cds. Questo avrebbe consentito a ogni lavoratore di sostenere il reddito, maturare i ratei e avere la garanzia di non essere incanalato in un percorso di CDS ad “alta intensità”, continua la Fiom nella nota, “con tutti i rischi annessi e connessi”.
“Una strana e preoccupante fretta ha impedito che si facesse quella trattativa che abbiamo provato a portare avanti nell’interesse dei lavoratori. E così si è preferito chiudere velocemente un accordo ancor prima di una verifica sulle strategie aziendali in sede ministeriale. Come può l’azienda”, aggiunge la Fiom, “da un lato appellarsi al senso di responsabilità di tutti perché si faccia ogni sforzo per andare compatti al ministero dello Sviluppo Economico con lo scopo di intercettare eventuali finanziamenti, e dall’altro essere chiusa a qualunque richiesta di aggiustamento di un accordo di CDS che, a detta sua, dovrebbe solo traghettare l’azienda verso una nuova e magnifica era non meglio definita?”.
“Troppo pericoloso esporre con inutile fretta una fetta di popolazione aziendale al rischio di essere catalogata come esubero ante litteram, quando le prospettive per il futuro sono incerte. Oggi la direzione aziendale”, aggiunge la Fiom nella nota, “ci dice che una evoluzione verso i 300 mm è un obiettivo strategico, mentre fino a ieri (incontro al Mise del 2016) sosteneva che piuttosto che investire su una nuova fabbrica le aziende ritengono più conveniente acquisire fabbriche fallite in giro per il mondo. Con queste premesse è difficile credere che dietro a una richiesta di CDS di 18 mesi non ci sia una strategia precisa. Un’organizzazione Sindacale ha il preciso dovere di mettere in sicurezza non gli azionisti dell’azienda, quanto piuttosto i Lavoratori e lo stabilimento”, conclude il sindacato.