Avezzano. Partirà dal primo dicembre il periodo duro di LFoundry che azienda e parti sociali hanno deciso di affrontare con i contratti di solidarietà. La situazione venutasi a creare in fabbrica avrebbe generato 450 dipendenti in esubero rispetto alla capacità produttiva del sito che hanno evitato il licenziamento grazie all’accordo. Per questo LFoundry, nelle riunioni tenutesi in Regione e in azienda, ha cercato di far capire alle parti sociali e al presidente vicario Giovanni Lolli che la situazione doveva essere subito risolta per evitare il peggio. L’intento, come si legge nell’accordo sottoscritto, è stato quello di stabilire una riduzione degli orari di lavoro – almeno del 30 per cento a settimana – per i prossimi 18 mesi. Avendo meno commesse, a causa della battaglia dei dazi tra America e Cina, la società si è trovata in difficoltà perché le ore lavorabili erano superiori a quelle necessarie per soddisfare le richieste dei clienti. A ciò si è aggiunta la necessità di aggiornare il software sostituendo quello esistente di Micron.
“Riteniamo che sia un buon accordo”, ha commentato Angelo Gallotti (Uilm-Uil), “l’unico possibile. Gli esuberi verranno gestiti nei prossimi 18 mesi e non ci sarà nessun licenziamento. Abbiamo preteso che venisse scritto nell’accordo che è stato condiviso dal 75% delle organizzazioni sindacali. Domani (oggi per chi legge) andremo in azienda e spiegheremo la situazione ai dipendenti. Ci sono delle garanzie chiare per i lavoratori altrimenti non avremo firmato”. I contratti di solidarietà scatteranno il primo dicembre e riguarderanno 1.398 impiegati e 69 quadro per un totale di 1.467 dipendenti. LFoundry inoltre ha precisato che la riduzione oraria riferita ai profili professionali degli operatori di clean-room è ipotizzata in funzione delle attività di sostituzione del sistema gestionale il cui completamento è previsto per il mese di marzo 2019. “L’accordo scongiura gli esuberi”, ha sottolineato Luigi Abruzzo (Fismic), “è una fase delicata nella quale ognuno deve avere il proprio ruolo. L’azienda ha perso diversi milioni di euro e andando avanti così rischiava grosso. Ora sta valutando delle opzioni per il futuro”.
Mercoledì 7 novembre, alle 10.30, LFoundry e parti sociali si incontreranno al ministero per lo Sviluppo economico per confrontarsi con sull’accordo ma soprattutto sul piano industriale e su tutto quello che verrà dopo i 18 mesi duri. “Abbiamo messo una toppa a un buco più grande della toppa stessa”, ha sottolineato Antonello Tangredi (Fim-Cisl), “per i prossimi 18 mesi, nessun potrà essere licenziato e, questo, non mi pare di poco conto, atteso che, il progetto del 2013, di trasformare lo stabilimento di Avezzano, in una grande Foundry non è riuscito, neanche con l’intervento economico – finanziario dei cinesi.