Avezzano. Quale futuro per LFoundry? Se lo sono chiesto i rappresentanti della Fiom-Cgil che, alla luce di quanto accaduto nelle ultime settimane, ha voluto fare il punto della situazione in vista del vertice al ministero per lo Sviluppo economico. “Nel 2012 la Fiom intuì per prima che Micron avrebbe abbandonato il sito e da subito si adoperò per evidenziare il problema”, hanno spiegato i sindacalisti, “iniziò così un percorso lungo circa 8 mesi che portò alla salvaguardia dell’importante sito industriale marsicano, oggi LFoundry. Poi nel 2016 l’acquisizione da parte di Smic con un piano industriale che prevedeva ingenti investimenti. A due anni di distanza dall’avvento di Smic la Fiom torna a nutrire serie preoccupazioni per il futuro di questa realtà che occupa circa 1500 lavoratori.
Le prospettive industriali illustrate allora in sede ministeriale sono cambiate in corso d’opera e oggi, a mercato aperto, non è dato sapere come evolveranno. In azienda regna un silenzio assordante da parte del gruppo dirigente e i Cinesi di Smic sono sempre meno presenti. Ricordiamo che agli incontri al Mise nessun dirigente Smic ha mai partecipato e dei paventati 100 milioni di euro di investimenti ad oggi poco è stato effettivamente speso. L’assenza di notizie da parte dei vertici aziendali sul futuro del sito crea ancora più preoccupazioni e i lavoratori vedono imminente lo spettro della cassa integrazione.
La Fiom, pur rispettando la riservatezza richiesta in certe occasioni, ritiene fondamentale e urgente incontrare le istituzioni che sono state coinvolte a partire dal 2012, ossia la Regione ma soprattutto il Mise, la cui richiesta fu fatta già a novembre 2017, convocazione che con diverse motivazioni è stata ripetutamente rinviata. Visto che sono trascorsi mesi da quando la prima richiesta di incontro al Mise è stata inoltrata senza che il tavolo di confronto sia ancora stato convocato, sembra quasi che qualcuno abbia interesse a rallentare tale incontro. Forse non si deve disturbare il manovratore?”.