Avezzano. Oggi assemblea generale al Castello Orsini, in preparazione della manifestazione del 23 dicembre. Le Associazioni di categoria, gli Ordini Professionali ed i Sindacati esprimono la loro profonda preoccupazione per l’imminente soppressione del Tribunale di Avezzano. L’allarme è scattato anche tra le forze sociali le quali, sedute nei giorni scorsi ad un tavolo di concertazione con gli Avvocati marsicani, hanno sottolineato come i tagli alla spesa pubblica – nella cui mannaia sta cadendo il nostro Ufficio Giudiziario – comporteranno esclusivamente danni alla popolazione marsicana che rappresenta quasi la metà dei residenti nella provincia e quasi il 70% delle imprese. Al nostro territorio verrà sottratto un polo essenziale per la vita economica, il tutto, ovviamente, senza avere in cambio alcun progetto di sviluppo. È per questo che le ricordate parti sociali si sono dichiarate pronte ad appoggiare tutte le forme di protesta e le iniziative poste in essere dal Comitato di difesa del Tribunale di Avezzano, dal Consiglio dell’Ordine e dalla Camera Penale e, soprattutto, a costruire, insieme ai legali del Foro, un programma di crescita del territorio e, nell’immediato, un comitato interprofessionale per organizzare una manifestazione presso il Ministero. Intanto le manifestazioni in programma crescono di numero e qualità. Anche Libera – Associazione contro le mafie – di Don Ciotti, che già si è espressa contro la chiusura dell’Ufficio Giudiziario, sarà promotrice, insieme alle Toghe marsicane, del convegno che si terrà il giorno 21 dicembre 2011 sul tema “Mafie a Km 0! I tribunali sub-provinciali quali presidi di legalità contro la diffusione dei fenomeni criminali”. Inoltre il 23 dicembre ore 17.30 si terrà un corteo che partirà dal Comune di Avezzano fino a raggiungere il Tribunale.
Numerosi gli interventi ogni giorno sulla questione:
La Confesercenti Provincia dell’Aquila, per bocca del Vice Presidente Domenico Venditti e del suo Direttore Carlo Rossi, esprime condivisione a tutte le iniziative, promosse in questi giorni, perché sia scongiurata sia la declassificazione a Sezione distaccata, sia la soppressione del Tribunale Avezzano. “Saremo presenti assemblea pubblica, di domani 17.12.2011 ore 11.00, presso il Castello Orsini. In un momento così drammatico per l’economia e con tutte le problematiche che le Piccole e Medie Imprese si trovano quotidianamente ad affrontare, di tutto avevamo bisogno, in un territorio già martoriato come quello marsicano, fuorché di ulteriori tagli e chiusure. La politica e chi ci governa, proseguono i dirigenti della Confesercenti, ci hanno abituato a scelte scellerate, lontane dai bisogni dei cittadini e delle imprese tanto quanto è lontana la stessa politica dalla vita reale del paese. Ad i costi, che aumentano di giorno in giorno, si vuole chiedere alle Imprese di sopportare anche quelli relativi all’esigenza legittima di giustizia che, già di per se, si porta dietro annose questioni di ritardi ed effetti negativi dovuti alla eccessiva burocrazia? Si può pensare (o meglio non pensare) alle conseguenze che una simile scelta, anche in termini di contrasto alla criminalità e di presidio dello Stato, può avere su un sistema economico tutto sommato ancora vivo e reattivo? Invitiamo le Imprese del territorio, concludono Venditti e Rossi, a partecipare numerose all’assemblea di domani ed a tutte le iniziative che si andranno ad organizzare: siamo disposti a condividere con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e con tutti coloro che sono impegnati in questa battaglia azioni “dirette” da parte delle Imprese, finanche una chiusura della serrande per un ora in tutta la Città di Avezzano.
“Su sollecitazione di Fabio Bisegna, Consigliere Comunale di Avezzano e Coordinatore e Consigliere Provinciale di FLI, – afferma invece l’On. Daniele Toto, Coordinatore Regionale di FLI -, mi sono interessato alla situazione del Tribunale di Avezzano e la possibile soppressione ed ho ritenuto opportuno proprio per rispetto della verità e per chiarire e fugare ogni dubbio, anche in relazione alle voci contrastanti che circolano in merito, rivolgermi direttamente al Ministro della Giustizia per avere risposte e notizie certe presentando una Interrogazione parlamentare, la n. 4-14218 del 14 dicembre.” “Ho fatto partecipe del problema del tribunale di Avezzano l’On Toto, – commenta Fabio Bisegna – il quale si è attivato ed ha presentato questa Interrogazione parlamentare. Anche per motivi lavorativi conosco i problemi e le varie ricadute negative che la chiusura del Tribunale potrebbe arrecare ad Avezzano ed alla Marsica intera. Questa storia della soppressione sta creando notevoli disagi e preoccupazioni in tutta la cittadinanza avezzanese e marsicana, non solo ai professionisti del settore, al quale rivolgo la mia più totale solidarietà e vicinanza per la mobilitazione che stanno portando avanti. Per cui la situazione creatasi nel Tribunale, insieme a ciò che sta avvenendo per l’Ufficio delle Dogane e per l’Agenzia delle Entrate, con Avezzano e la Marsica espropriate di molte funzioni importanti, è davvero preoccupante e necessita di unità nella “battaglia”, cosa che peraltro mi sembra esserci”. “Nella mia Interrogazione – continua Toto – , ho chiesto al Ministro, valutando e verificando l’essenzialità della presenza del tribunale attualmente operante, se non ritenga di considerare il permanere del tribunale nella città di Avezzano e, quindi, di accantonare ogni ipotesi di sua soppressione. Inoltre preciso al Ministro che rischia di perdere la propria autonomia la struttura amministrativa di Avezzano, comune di riferimento dell’intero territorio della Marsica che consta di circa centomila abitanti, terzo Tribunale d’Abruzzo per mole di lavoro tra gli otto in funzione, a parità con Chieti e subito dopo Pescara e Teramo (dati consultabili dal Ministero), intorno alla quale gravita gran parte dell’economia di Avezzano e della Marsica e che opera in un vasto territorio che va dalla provincia di Caserta a tutta la provincia dell’Aquila facendo lavorare migliaia di persone. Inoltre si deve testimoniare l’importanza che la città riveste nella geografia, anche giudiziaria, non solo per quello stesso territorio ma per l’intera regione, essendo la Marsica la «porta d’ingresso» per la zona centrale dell’Abruzzo dal versante occidentale e, dunque, anche da territori, quelli del basso Lazio e della Campania, tradizionalmente a maggior rischio di criticità sul piano della legalità, delle quali le attività giurisdizionali della sede tribunalizia avezzanese offrono molte conferme”.
TOTO. –
Al Ministro della giustizia.
– Per sapere – premesso che:
sulla scorta di notizie registrate, al momento, in via informale e ufficiosa, si profilerebbe la soppressione, tra gli altri, del tribunale di Avezzano;
Avezzano è un centro di circa quarantamila abitanti e, soprattutto, è il comune di riferimento dell’intero territorio sub-provinciale della Marsica che consta di circa centomila abitanti;
dai dati agevolmente consultabili dal Ministero si rileva che il tribunale di Avezzano è il terzo tra gli otto in funzione nella regione Abruzzo, sia come attività svolta sia per i contenziosi pendenti; in particolare, i procedimenti civili di cognizione ordinaria pendenti al 31 dicembre 2007, gli ultimi, di fonte Istat, di cui l’interrogante dispone, ammontano a 3.958, un carico inferiore solo a quelli dei tribunali, rispettivamente, di Pescara (5.580) e di Teramo (4.288), ma, significativamente, superiore a quelli dei tribunali di due altre città capoluoghi di provincia, ossia L’Aquila (3.218) e Chieti (2.383). Questa morfologia funzionale era già stata riscontrata al 31 dicembre di ciascuno degli anni precedenti, fino a risalire all’anno 2002, quando, al termine del periodo, il carico dei contenziosi pendenti risultava essere, per quantità, secondo solo a quello del tribunale de L’Aquila;
la primazia economica, istituzionale, demografica, di servizi esercitata dalla città di Avezzano rispetto a tutto il territorio marsicano, testimonia dell’importanza che quel centro riveste nella geografia, anche giudiziaria, non solo di quello stesso territorio sub-provinciale ma dell’intera regione, per essere la Marsica la «porta d’ingresso» per la zona centrale dell’Abruzzo dal versante occidentale e, dunque, anche da territori, quelli del basso Lazio e della Campania, tradizionalmente a maggior rischio di criticità sul piano della legalità, delle quali le attività giurisdizionali della sede tribunalizia avezzanese offrono molte conferme;
Avezzano e il territorio del quale è riferimento comprensoriale sono situati in una zona particolarmente esposta ai rigori della stagione invernale, trattandosi dell’area più interna della regione abruzzese; ciò che comporta, d’inverno, disagi non infrequenti né lievi nella mobilità, disagi che si accentuerebbero in modo cospicuo se le funzioni del tribunale avezzanese dovessero essere assorbite da quelle del tribunale aquilano e se, dunque, il pendolarismo giudiziario dovesse costringere l’utenza e i professionisti a recarsi al tribunale del capoluogo regionale, L’Aquila, a sua volta situata ai piedi della vetta più elevata degli Appennini, il Gran Sasso d’Italia e, dunque, con problemi climatici almeno analoghi a quelli dell’area marsicana -:
se, attesa la rilevanza dell’attività giurisdizionale espletata dal tribunale di Avezzano, la sua particolare efficienza allocativa territoriale e le difficoltà e i rischi, intuitivi o, comunque, agevolmente riscontrabili, legati alla mobilità durante il lungo periodo dal tardo autunno alla primavera e, in modo speciale, verificata e valutata l’essenzialità della presenza, su quel territorio, del tribunale attualmente operante e al fine di non pregiudicare l’efficacia della sua funzione, in termini più complessivi di presidio di legalità, con ampie ricadute su svariati piani e ambiti di attività, il Governo non ritenga di considerare, in modo opportuno e adeguato rispetto agli elementi cognitivi dati, il permanere del tribunale nella città di Avezzano e, quindi, di accantonare ogni ipotesi di sua soppressione. (4-14218)