Avezzano. Sono state annullate dalla cassazione le ordinanze di custodia cautelare emesse a maggio nei confronti di uno dei principali indagati sulla vicenda dei falsi certificati e della moglie Tiziana Mascitelli. I coniugi erano stati arrestati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Avezzano denominata “Tutti per uno” insieme ad altri indagati a diverso titolo per reati che vanno dalla frode assicurativa alla truffa ai danni dello Stato, dalla corruzione al falso.
I provvedimenti sono stati annullati senza rinvio e ora la decisione della Cassazione ha fatto annunciare alla difesa, rappresentata dall’avvocato Antonio Valentini, una richiesta alla direzione regionale dell’Agenzia delle entrate di riassunzione della Mascitelli che era stata sospesa dal servizio.
A parlare dopo l’arresto per la prima volta Arnaldo Aratari. “Sono finito in galera a 60 anni”, ha affermato, “così come mia moglie stimata dipendente dell’Agenzia delle entrate, nonostante non abbia rubato mai niente e non abbia truffato mai nessuno. La serenità della nostra famiglia è distrutta”, ha aggiunto insegnante di educazione fisica in pensione, “invece andrebbe fatta una stata a mia moglie che si è sacrificata insieme a me per assistere il padre invece di portarla in una casa di riposo.
L’ex insegnante era stato arrestato il 24 maggio e scarcerato ad agosto, dopo quasi tre mesi dall’arresto. Erano state emesse dieci ordinanze di custodia di cui tre in carcere, tra cui la sua, e sette ai domiciliari. Il Centro di salute mentale della Asl era stato trasformato in una sorta di “emporio” di certificati medici falsi. Le indagini possono inoltre avvalersi di intercettazioni e di riprese video tramite telecamere piazzate anche all’interno dello studio dello psichiatra avezzanese.
Secondo l’accusa, il sistema di certificazione avveniva grazie al dirigente che dietro pagamento di somme di denaro dispensava documenti utili ad avanzare domande di ogni tipo, da quelle risarcitorie all’esito di incidenti stradali, a istanze di congedo per malattia al proprio datore di lavoro, fino a domande di invalidità e persino richieste di autorizzazioni o permessi per superare misure cautelari pendenti.