Canistro. Dopo due anni volge al termine il processo che ha visto imputato l’ex assessore regionale ai Lavori Pubblici ed attuale sindaco di Canistro Angelo Di Paolo. Coinvolto nell’inchiesta “Rimborsopoli”, iniziata nel 2014 per iniziativa della Procura della Repubblica di Pescara, Di Paolo è stato indagato assieme ad altri 24 politici abruzzesi, tra i quali l’ex presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi.
L’accusa era quella di truffa aggravata nei confronti della Regione Abruzzo, peculato e falso ideologico in merito all’utilizzo di denaro in alcune missioni istituzionali. Nel caso dell’ex assessore Di Paolo, erano stati contestati nove rimborsi per cene durante missioni in Lazio e Campania avvenute tra il dicembre 2009 e l’ottobre 2012. La spesa di 1.280,50 euro, pagati con una carta di credito intestata alla Regione Abruzzo, era stata considerata dai pm di Pescara come estranea ai fini istituzionali.
Questa tesi è stata tuttavia confutata da Antonio Milo, legale del sindaco Di Paolo, il quale è stato poi assolto con formula piena perché il fatto non sussiste. “Per fortuna i giudici del tribunale di Rieti hanno ricercato la verità con imparzialità ed alto senso di giustizia”, ha dichiarato il sindaco Di Paolo, ” ero certo dell’esito del processo anche perché la stessa Procura Generale della Corte dei Conti aveva già archiviato il caso”.