Avezzano. Il Pd di Avezzano dice si all’introduzione dell’insegnamento dell’educazione alla cittadinanza come materia autonoma con voto, nei curricula scolastici di ogni ordine e grado. Dopo che il Comune di Firenze ha avanzato questa proposta di legge, il Pd di Avezzano ha deciso di supportare la proposta di legge popolare.
La proposta in questione, nata dall’iniziativa di amministratori locali e supportata dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), si pone l’obiettivo di istituire una materia autonoma, rivolta allo studio della Costituzione e dei principi giuridici fondamentali, fra cui quello di eguaglianza, così come all’educazione digitale e alla valorizzazione della protezione ambientale.
“Vediamo troppe volte nelle nostre città comportamenti lesivi delle regole minime di convivenza”, affermano i segretari Pd di Avezzano Aurelio Cambise e Giovanni Ceglie, “chi butta carte per terra noncurante di deturpare la propria cittadina, chi scrive sui monumenti, chi parcheggia sulle strisce, chi non cede il posto agli anziani in autobus, chi non rispetta le istituzioni o peggio arriva alla violenza e a mancare di rispetto verso gli altri. Per tutto questo non possiamo confidare solo nella pena e nella punizione, perché, quando si arriva alla repressione, la società ha già perso”.
“E’ di questi giorni la notizia di ragazzi che travisati dai falsi valori di una società consumistica”, continuano, “o cadono dai tetti per un selfie o muoiono in giochi estremi per valutare il proprio coraggio. Dunque, il lavoro va fatto a monte, e ha l’obiettivo di costruire dei buoni cittadini”.
“Buoni cittadini la cui genesi parte proprio dai banchi di scuola. L’insegnamento potrebbe essere affidato anche ai docenti di diritto (classe di concorso A046 Scienze Giuridico – Economiche), risolvendo in tal modo pure gli esuberi della materia stessa a livello nazionale”, concludono i due segretari.
La scuola riveste da sempre un ruolo di vitale importanza per i regimi democratici e lo stesso Piero Calamandrei, in uno storico discorso del 1950, non esita a parlarne addirittura in termini di “organo costituzionale”: “ora, quando vi viene in mente di domandarvi quali sono gli organi costituzionali, a tutti voi verrà naturale la risposta: la Camera dei deputati, il Senato, il Presidente della Repubblica, la Magistratura: ma non vi verrà in mente di considerare fra questi organi anche la scuola, la quale invece è un organo vitale della democrazia come noi la concepiamo. Se si dovesse fare un paragone tra l’organismo costituzionale e l’organismo umano, si dovrebbe dire che la scuola corrisponde a quegli organi che nell’organismo umano hanno la funzione di creare il sangue”.
“La scuola, organo centrale della democrazia, perché serve a risolvere quello che secondo noi è il problema centrale della democrazia: la formazione della classe dirigente”.