Avezzano. Tutta colpa della pista ciclabile se il mercato andrà via dal centro città. Parola dei consiglieri comunali del Partito Democratico di Avezzano Domenico Di Berardino e Roberto Verdecchia. “Se qualcuno avesse semplicemente letto e soprattutto realizzato i principi ispiratori della pista ciclabile meglio indicati nella delibera 49 del 19 febbraio 2014”, affermano, “si sarebbe accorto che la finalità della stessa era non solo tesa a migliorare il livello della sostenibilità del sistema di trasporto, cercando di ridurre l’uso del veicolo privato a vantaggio dei sistemi più sostenibili, oltre che il trasporto pubblico e l’andare a piedi, ma era una pista ciclabile finalizzata a connettere le periferie con il centro della città e non a lasciare isolate le varie frazioni dal centro inteso nel ‘quadrilatero’.
Il progetto Sicura 2“, dichiarano i due consiglieri di minoranza, “prevedeva, nel terzo, quarto e quinto step di attuazione, il collegamento di quella già esistente in località Borgo Pineta con Piazza Matteotti, ma soprattutto prevedeva quale principio attuatore della pista ciclabile il collegamento della pista denominata “San Nicola” con i quartieri di Borgo Angizia, Chiusa resta, via Napoli, via San Francesco e via San Nicola per una lunghezza circa di 1.700 metri; il tutto con il finanziamento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per 373 mila euro circa, del centro di ricerca per il trasporto e logistica dell’Università La Sapienza di Roma per 278 mila euro circa ed il coofinanziamento dell’Amministrazione comunale di 178mila euro circa.
Ora la nuova Amministrazione”, sostengono Di Berardino e Verdecchia, “non ha fatto altro che rimodulare la pista ciclabile, sovvertire il principio attuatore di spostare gente dalla periferia al centro, facendo invece, con la realizzazione della pista ciclabile che è sotto gli occhi di tutti e che pensiamo non meriti alcun commento, ristagnare le persone all’interno del quadrilatero. Pista che non solo ha già divorato 220 posti macchina e resa insicura per attraversamenti in doppio senso di marcia con i sette incidenti sinora reclamizzati e pubblicati, e che invece di essere eseguita come indicato nel progetto definitivo ed esecutivo presenta un cordolo impegnativo da un punto di vista della sicurezza, lasciando invece inalterati quei pericoli dettati dall’esistenza di chiusini, caditoie e pozzetti del tutto inopportuni ed inappropriati. Senza nulla dire sui danni ai commercianti dell’area in questione, giusto per non aggravare la situazione.
Ma la pericolosità della pista”, continuano i consiglieri, “non è in tutto quello che si vede ad occhi nudo, visto che la sua collocazione ha stravolto non solo il centro cittadino, con sicure problematiche nel periodo autunnale/invernale che preferiamo non commentare, ma è stata posta in maniera talmente subdola tanto da voler far credere ai cittadini che in virtù anche di altri “aggiustamenti al traffico cittadino”, in virtù della pedonalizzazione di un tratto di via Corradini, richiamando un adeguamento alla più aggiornata regola in materia di sicurezza, induce qualcheduno a voler spostare il mercato settimanale del sabato dalla storica vecchia collocazione ad una nuova location, imposta senza mezzi termini da sua maestà e relativi cortigiani con decorrenza da sabato 6 ottobre.
Ora sarebbe inutile”, aggiungono, “dire che l’opposizione non è stata minimamente posta a conoscenza di nulla se non nella partecipazione ad una commissione commercio tenutasi in data 12 giugno dove molto si è detto e molto si ebbe a contestare nella speranza che il tutto fosse recepito. A fronte della gran parte della maggioranza che si è resa supina e silente avrebbe dovuto esserci un maggiore coinvolgimento delle varie associazioni di categoria le quali, nonostante sporadici incontri e nonostante la proposta alternativa da alcune di esse effettuata anche con la nota del 14 settembre a firma dal responsabile Confcommercio della Marsica Giovanni Cioni e del Presidente della Citec Roberta Masci, hanno trovato l’imposizione dell’Amministrazione, o meglio della sola giunta che, narrando in modo inappropriato problemi sulla sicurezza e sulla viabilità, avrebbero già inteso d’imperio spostare l’area mercatale nella parte sud di via Garibaldi da Piazza Orlandini in direzione via Nuova, il tutto, molto probabilmente anche perché Villa Torlonia ritornerà finalmente fruibile all’intera cittadinanza.
Ma non è finita qui”, concludono, “qualche amministratore ben pensante ha domandato, così come democrazia impone, a tutti i commercianti del centro interessanti all’area mercatale, quindi persone diverse dagli operatori del mercato, cosa pensano al riguardo. Sempre i ben pensanti hanno inteso domandare a tutti quei cittadini abitanti e residenti su via Garibaldi e Piazza Orlandini a scendere verso via Nuova, cosa possono pensare della nuova area mercatale insistente su quei tratti di strada. Questo perché tutto chiaramente si è svolto senza coinvolgere minimamente la cittadinanza che forse, ad colorantum, meriterebbe essere avvisata delle imposizioni che vengono dall’alto, soprattutto quando le stesse comportano uno stravolgimento tangibile degli assetti e della vita quotidiana”.