Avezzano. L’Abruzzo, e in particolare la Marsica, saluta Don Panoz, imprenditore americano che ieri, all’età di 83 anni, ha perso la vita. Ma cosa lega l’imprenditore americano alla Marsica e in particolare ad Avezzano?
Non solo dentro, ma anche fuori l’Abruzzo. Per chi non lo sapesse, la Marsica è diventata da tempo protagonista di una parte degli Stati Uniti d’America grazie a Don Panoz.
L’uomo, nato e cresciuto in America, in West Virginia, è molto legato all’Abruzzo, in particolare alla Marsica, poiché la sua famiglia proviene da San Pelino, piccola frazione del Comune di Avezzano.
Don Panoz è stato amministratore delegato e presidente del “DeltaWing Technology Group”, che include al suo interno Panoz LLC, DeltaWing Manufactoring Co, DeltaWing Racing e Technologies. Panoz, in un intervista lasciata qualche tempo fa, ha chiarato di aver chiamato la nuova macchina sportiva della casa automobilistica “Panoz” con il nome di Avezzano, in onore della città marsicana.
“Non solo per Avezzano“, ha dichiarato Panoz, “anche per il ruolo che il terribile terremoto avvenuto in questa città il 13 gennaio 1915 ha giocato nella mia vita, facendo sì che ora io mi ritrovi a vivere e lavorare in America.
“Il sisma che ha colpito Avezzano“, racconta l’italo-americano, “ha ucciso più di 30.000 persone, tra cui la moglie di mio nonno. Lui era partito per l’America per poter guadagnare soldi al fine di permettersi il trasferimento negli USA per la sua famiglia. Mentre si trovava in territorio americano ha conosciuto però un’altra donna, Louisa dell’Aquila, che poi è divenuta mia nonna.”
Anche l’Abruzzese fuori sede ha voluto celebrare l’imprenditore americano che nella giornata di ieri è scomparso, all’età di 83 anni. L’uomo è stato un importante imprenditore automobilistico ma anche farmaceutico, nonché inventore dei cerotti trasdermici per il rilascio controllato di farmaci.
“Il signor Eugenio Panunzio lasciò Avezzano ad inizio Novecento per l’America, con due soldi e tante speranze. C’aveva un bel fisicaccio abruzzese Eugenio e in America – semBre fatto – entrò nel mondo della boxe dove cominciò a guadagnare qualche dollaro. Menava vrangate, ma c’era un problema: il suo cognome italiano era troppo lungo per essere scritto sull’accappatoio da pugile. Gli americani tagliarono corto, tagliarono proprio: Panoz, nzi tosce”, si legge nel post Facebook della pagina abruzzese.
“Eugenio vide nascere suo figlio Donald Panoz nel 1935: all’epoca mai avrebbe pensato che quel figliolo sarebbe diventato uno degli uomini più ricchi del mondo: per dire la vita, signò”, si legge ancora nella pagina dell’Abruzzese Fuori sede.
“Donald è tornato in Abruzzo varie volte, sempre fiero delle sue origini marsicane; nel 2016 a L’Aquila disse che l’Abruzzo per lui era un Santo Graal e che avrebbe voluto aprire uno stabilimento industriale per la costruzione di motori elettrici, con lavoratori tutti abruzzesi. Purtroppo non ha fatto in tempo, il compare, ma il suo sogno americano l’ha realizzato: nonostante quel cognome troppo lungo, troppo abruzzese”, continua l’Abruzzese Fuori Sede, salutando l’imprenditore con #ciaocompà e ringraziandolo della sua ultima creazione automobilistica, la macchina “Panoz Avezzano”.
La stessa Panoz, in un post su Facebook, saluta il suo imprenditore così: “non ci sono parole per descrivere il livello di tristezza a Panoz oggi”, si legge nella nota, “Don Panoz era un uomo meraviglioso, ha lasciato un’eredità incredibile e mancherà a tutti”.