Avezzano. Con un pugno manda in frantumi la vetrata di una porta all’interno della sala d’aspetto della caserma dei carabinieri e finisce sotto processo. Alla fine però viene assolto perché il suo gesto ritenuto dal giudice provocato da una crisi di nervi dovuta alla notizia dell’espulsione.
La reazione era stata di un giovane straniero. Si tratta di Tebba Abdennaji, un marocchino di 35 anni finito nei guai con l’accusa di danneggiamento per aver distrutto la porta finestra della caserma di Avezzano. Secondo il giudice è evidente come, al di là della consistenza del danno, comunque non di rilevante entità, “la condotta complessivamente considerata e i motivi a delinquere lasciano ritenere l’accaduto del tutto episodico”.
Secondo il giudice del tribunale di Avezzano, “la reazione è stata il frutto della reazione immediata seppur eccessiva alle informazioni apprese dai carabinieri riguardo all’esito dei controlli a cui sarebbe conseguita la denuncia per il reato di clandestinità e l’espulsione dal territorio nazionale”. Il giovane è stato quindi assolto perché il fatto non è punibile per particolare tenuità. Il marocchino, che non aveva a suo carico precedenti penali, era difeso dagli avvocati Luca e Pasquale Motta. Per lui è scattato il provvedimento di rimpatrio perché i propri documenti, secondo quanto previsto dalla legge, non erano in regola. Proprio per tale motivo avrebbe avuto la reazione di rabbia contro la porta della caserma andata in frantumi dopo il pugno tirato dal giovane nordafricano.