Avezzano. “Il PD di Avezzano interviene in merito al tragico incidente di Bologna, chiedendo al Governo il potenziamento del trasporto intermodale ferroviario – marittimo al fine di ridurre gli incidenti stradali. Il trasporto intermodale”, hanno dichiarato il segretario del PD di Avezzano Giovanni Ceglie ed Aurelio Cambise, “permette di combinare la modalità stradale con quella ferroviaria e marittima, consentendo di spostare qualsiasi tipo di merce in maniera rapida, ottimizzando i tempi di consegna. Ogni spedizione effettuata con il trasporto intermodale limita in modo significativo il consumo energetico ed offre un sostanziale contributo alla tutela dell’ambiente, riducendo le emissioni di CO2 del 55% rispetto al trasporto su strada. Le politiche ambientali globali, che l’Unione Europea ha adottato, stabiliscono che entro il 2030 il 30% delle merci che viaggiano su gomma con percorrenza superiore ai 350 km dovrà obbligatoriamente essere trasportato via ferro e via mare. Il trasporto ferroviario e quello marittimo, infatti, oltre a consentire una capacità di carico maggiore del 15% rispetto a quello su gomma, salvaguardano le risorse energetiche e diminuiscono il rischio di incidenti stradali”.
“Le Autostrade del Mare“, hanno continuato, “proposte nel Libro Bianco del 2001 sulla Politica Europea dei Trasporti, sono diventate uno dei progetti prioritari del programma della “Trans European Network – Transport” (TEN-T). Esse sono una soluzione alternativa e complementare al trasporto stradale, e consentono di far viaggiare camion, container e automezzi sulle navi. Le Autostrade del Mare hanno costi esterni più ridotti rispetto al trasporto stradale. Secondo uno studio, citato nel Libro Bianco della Commissione Europea (2001), il trasporto intermodale, basato su Autostrade del Mare, produce, su uno stesso collegamento, 2,5 volte meno inquinamento, in termini di CO2, dell’alternativa tutto-strada. Se si esaminano i problemi del trasporto stradale lungo i Corridoi europei, oltre all’incidentalità, vi è il problema della SATURAZIONE del traffico in determinate zone dell’Europa (Londra, Parigi, i Paesi Bassi, alcune zone della Germania e la Pianura Padana, senza contare l’incertezza della TAV Torino-Lione). In queste aree le infrastrutture esistenti sono congestionate ed è molto difficile reperire lo spazio per costruirne di nuove. Da questo punto di vista, il collegamento Barcellona – Civitavecchia – Pescara – Ortona – Vasto – Ploce (Croazia) risulta fondamentale ed in grado di movimentare ingenti quantitativi di merci. Inoltre, lungo la catena logistica, oltre ai nuclei industriali della Catalogna, del Lazio-Abruzzo, della Croazia e della Serbia, dove le merci vengono prodotte, si trovano grandi mercati (Barcellona – Roma e Napoli) al servizio del consumatore finale. L’ipotesi del nuovo Corridoio mediterraneo trasversale potrebbe attirare l’attenzione di investitori, come il centro di ricerca agroalimentare di Avezzano (CRUA), unico in Abruzzo, ed il centro agroalimentare di Roma”.
“Detti centri di ricerca“, concludono, “potrebbero inserirsi nelle prospettive di sviluppo dei porti di Ortona, di Pescara e di Vasto. Senza l’opera di dragaggio, il porto di Ortona e le aree interne dell’Abruzzo perderebbero un’importante occasione di sviluppo. Il dragaggio del porto di Ortona è indispensabile anche per aprirlo ai traffici delle crociere, volano per l’economia. Ed è anche necessario riaprire, al più presto, la trattativa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per realizzare un sistema portuale Tirreno – Adriatico con un’unica governance. Soltanto la trasversalità potrà dare sviluppo ai porti abruzzesi ed alla Marsica. Con un emendamento alla Legge di Bilancio 2018, sono state istituite le cosiddette “Zone Logistiche Semplificate” per i porti delle regioni del Centro-Nord per cui le imprese potranno beneficiare di procedure semplificate, già concesse alle Zes (Zone Economiche Speciali). Questo vuol dire che il porto di Civitavecchia, realizzando la ZLS (Zona Logistica Semplificata) sul versante Tirrenico, collegata con la Zes (Zona Economica Speciale) sull’Adriatico, agevola l’attuazione di un perfetto sistema di trasporti intermodali fondato sulla piena complementarietà e non sulla concorrenzialità tra porti”.