Celano. Dopo la notifica da parte della finanza di invito a dedurre nei confronti di dieci persone in Comune tra amministratori, ex amministratori e funzionari comunali, sulla vicenda dei finanziamenti alla squadra di calcio intervengono il sindaco Settimio Santilli e gli amministratori comunali.
“Si tratta di un invito a dedurre da parte della Corte dei Conti, tramite la guardia di finanza, per i contributi che furono erogati nelle stagioni 2013-2014 e 2014-2015″, spiegano il sindaco Santtilli e gli amministratori, “che non vedevano come presidente della società di calcio Ermanno Piccone (padre dell’ex sindaco attuale consigliere di maggioranza Filippo Piccone), ma altri soggetti, secondo una apposita convenzione stipulata con la società sportiva per la gestione degli impianti sportivi: Fabio Piccone ed ex Campo Bonaldi.
Guardia di finanza che non si e’ resa protagonista di alcun blitz, ma è stata ricevuta nelle persone di due finanzieri, dal Sindaco Santilli nel suo ufficio per la notifica degli atti, durante la quale si è avuto un sereno scambio di opinioni, oltre ad avere dei primi chiarimenti.
I controlli infatti, sono scattati a seguito di diversi esposti partiti da amministratori dell’allora consiglio comunale. Abbiamo tempo ora 45 giorni per far valere le nostre ragioni che erano le stesse per le quali la medesima convenzione fu stipulata molti anni fa giustamente anche da altre amministrazioni.
Contributi che non dovevano di certo essere rendicontati dagli amministratori”, spiegano, “chiamati ora a risponderne della corretta erogazione, ma da parte delle stesse società sportive che li hanno utilizzati.
Rendicontazioni che sono state più volte sollecitate dagli uffici preposti comunali anche nel passato e sui quali qualora emergessero delle incongruenze come fatto rilevare dalla stessa Corte dei Conti che ha iniziato i dovuti controlli già da diverso tempo, l’ente si riterrà parte lesa e agirà secondo normativa di legge nei confronti di chi si è reso protagonista di una mala gestio di denaro pubblico.
L’obiettivo dell’amministrazione, e’ bene precisarlo”, continuano, “non fu solo quello di mantenere gli impianti in uno stato decoroso per le attività sportive, ma anche di natura sociale e ludica visto che la scuola calcio, ancora attuale, conta 200 bambini non solo locali, che svolgono attività ricreative oltre che sportive.
All’epoca dei fatti, in piena crisi economica”, precisano, “c’era il forte rischio della non iscrizione della società sportiva e che il titolo sportivo, non solo a Celano, ma in tutte le città d’Italia, ritornava nelle mani del Sindaco e dunque dell’amministrazione, che avevano il dovere di adoperarsi per evitarlo.
Gli amministratori coinvolti nella vicenda, dall’ex Sindaco Piccone, all’attuale Santilli, allora assessore, come anche Di Loreto, Piperni, Ciciotti, Bonaldi e Frigioni hanno agito da sempre per queste ragioni in buona fede con coscienza e sono queste che saranno fatte valere nelle sedi opportune”.