Avezzano. E’ guerra in tribunale riguardo alla testimonianza dell’imprenditore Sergio Giancaterino, ascoltato più volte dalla procura di Avezzano che ha chiesto e ottenuto l’incidente probatorio al fine di poter cristallizzare e utilizzare le sue dichiarazioni. Lo scopo dei pm è quello di blindare le prove a disposizione.
Nel corso dell’udienza di ieri per l’inchiesta “Master list” che vede sotto accusa sette persone per presunti appalti illeciti su pubblici nella Marsica, è stato fissato per l’11 ottobre l’incidente probatorio per la testimonianza dell’imprenditore di Penne, coinvolto nel presunto giro di mazzette.
Si sono opposti alla richiesta della procura di Avezzano alcuni difensori degli altri indagati e sono state presentate innumerevoli eccezioni tutte respinte dal giudice del tribunale di Avezzano Maria Proia. Nella prossima udienza sarà quindi acquisita la deposizione dell’imprenditore
La richiesta dell’incidente probatorio era stato avanzato dal procuratore Andrea Padalino e dei sostituti Maurizio Maria Cerrato e Roberto Savelli. Secondo la procura, si era consolidato un “malcostume dilagante nella gestione e nell’affidamento degli appalti in regione”.
L’inchiesta ha fatto emergere, secondo la Procura, che gli indagati averbbero addomesticato le gare d’appalto in diversi Comuni dell’Abruzzo. “Patti illeciti fra ditte anche per fare cartello, così da aggirare le norme sugli appalti in vigore ed eliminare di fatto ogni forma di concorrenza”.
Gli accusati sono stati sottoposti a settembre scorso a misure cautelari eseguite dalla squadra mobile dell’Aquila. Hanno riguardato Giuseppe Venturini, 49 anni di Tagliacozzo, ex amministratore delegato del Cam, Giuseppe D’Angelo (60), sindaco di Casacanditella, nel Chietino, Antonio Ruggeri (68), di Avezzano, l’uomo che vantava importanti conoscenze in Vaticano, Antonio Ranieri, 43enne dell’Aquila, geometra, rup al Comune di Campotosto, Paolo Di Pietro (51), dipendente Cam, ex vicesindaco di Canistro, e gli imprenditori Giancaterino, ed Emiliano Pompa, 40enne di Montorio al Vomano, difesi dagli avvocato Antonio Pascale e Leonardo Casciere. Gli altri legali sono Antonio Milo, Massimo Carosi e Armando Di Pietro.