Avezzano. Il tribunale della libertà ha scarcerato quattro degli indagati rimasti coinvolti nell’inchiesta delle fiamme gialle sui falsi certificati. Il provvedimento è arrivato per Mario Panunzi, consulente di aziende private attualmente pensionato, ex politico, per Maria Palma Di Biase, accusata di aver ricevuto con un certificato di Gallese una invalidità da parte dell’Inps, di Carmine Macerola, ex carabiniere indagato per aver allertato uno dei principali indagati, lo psichiatra Angelo Gallese, della presenza di una microspia nel suo studio nel Centro di salute mentale (operazione filmata da una telecamera nascosta), e del medico del 118 della Asl di Avezzano Gino Arioli, difeso dall’avvocato Antonio Milo. Tutti si trovavano fino a ieri ai domiciliari. Per il carabiniere e il medico è stata mantenuta una misura interdittiva.
Parla Panunzi. “Ho accolto con soddisfazione la decisione del tribunale del Riesame dell’Aquila che mi restituisce la giusta serenità”, ha affermato Panunzi, “perché ritengo di aver sempre operato con coerenza e onestà. Parlano i miei cinquant’anni di impegno politico, istituzionale, professionale e sociale durante i quali ho sempre operato nel pieno rispetto della legalità. Confermo piena e ampia fiducia nella magistratura”, ha aggiunto l’indagato, difeso dall’avvocato Franco Colucci, “e ringrazio la mia famiglia che in questi giorni mi è stata sempre molto vicino e mi ha sostenuto. Tuttavia, non posso non rimarcare l’assurdità della situazione per un persona che come me è stata investita sulle strisce pedonali da un’autovettura, ha subito grosse lesioni e non ha ricevuto alcun risarcimento”.
Angelo Gallese, psichiatra della Asl, e uno dei pazienti, Orlando Morelli, sono stati scarcerati la scorsa settimana e hanno ottenuto i domiciliari con braccialetto elettronico. Per l’altro principale accusato, Arnaldo Aratari, e per sua moglie Tiziana Mascitelli, il tribunale del riesame ha respinto l’istanza di scarcerazione e il primo è stato lasciato in carcere e la seconda ai domiciliari.