Avezzano. Si sono conclusi gli interrogatori delle persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza sui falsi certificati. L’operazione “Tutti per uno” della procura di Avezzano e ha portato a dieci ordini di custodia cautelare, di cui tre in carcere e sette ai domiciliari, emessi dal gip del Tribunale di Avezzano. Fatta eccezione per il latitante in Galles, Giuseppe Agostinacchio, 52enne, ex carabiniere, sono stati tutti ascoltati tra lunedì e martedì dal giudice per le indagini preliminari alla presenza del pubblico ministero Roberto Savelli, titolare dell’inchiesta sui falsi certificati con le accuse di frode processuale, corruzione, falsità materiale ed ideologica, frode assicurativa, truffa ai danni dello Stato e favoreggiamento. Ora gli accusati sperano nel riesame o al limite nela sostituzione di misura cautelare da parte del gip Maria Proia. Entro lunedì il quadro potrebbe essere più chiaro.
L’agente di polizia penitenziaria Luigi Maiello, assistito dall’avvocato Mario Del Pretaro, ha precisato la sua posizione dichiarando di essere estraneo alle accuse visto che realmente sarebbe affetto dalle patologie oggetto dell’episodio in questione.
Tiziana Mascitelli, moglie di Arnaldo Aratari, davanti al giudice, alla presenza del suo legale Antonio Valentini, si è dichiarata innocente affermando che l’anziano padre è realmente malato. Gli interrogatori continueranno anche questa mattina. Fino a oggi sono stati ascoltate sei persone, tra cui Aratari e il dico psichiatra Angelo Gallese, che si trovano in carcere e che hanno risposto alle domande del giudice dichiarandosi innocenti.
Si è invece avvalso della facoltà di non rispondere Orlando Morelli, rom di Avezzano con dei precedenti di polizia, anche lui rinchiuso nel carcere di Avezzano. Le difese hanno chiesto, alcuni al gip e altri tramite il riesame, la scarcerazione o la revoca della misura cautelare e la sostituzione delle misure adottate, o ancora l’annullamento dell’ordinanza. E’ stato interrogato, sempre lunedì, anche Carmine Macerole.
Interrogatorio di garanzia, ieri mattina, anche per Maria Palma Di Biase, accusata di aver ricevuto con un certificato di Gallese una invalidità da parte dell’Inps.
Ha respinto le accuse Mario Panunzi, ex dirigente delle cooperative agricole ed ex consigliere regionale, consulente di aziende private attualmente pensionato con un reddito di 7mila euro al mese. Dopo essere stato investito da un’auto a Roma, secondo l’accusa, aveva lamentato problemi psichici dovuti a stress post traumatico e delle attestazioni erano state fatte dallo psichiatra Angelo Gallese e dal medico Gino Arioli. L’ex consigliere, difeso dall’avvocato Franco Colucci, ha affermato di “non aver mai preso denaro dall’assicurazione” e si è dichiarato estraneo alle accuse.
Un lungo interrogatorio anche quello a cui è stato sottoposto l’altro medico sotto accusa Gino Arioli. Ha spiegato la sua posizione sottolineando che le certificazione emesse nei confronti di Panunzi “sono reali e riguardano patologie reali”. Il medico, assistito dall’avvocato Antonio Milo, ha parlato anche delle certificazioni fatte a lui da uno dei principali indagati, attualmente in carcere, lo psichiatra Angelo Gallese. “Sono relative alla prescrizione di farmaci”, ha spiegato, “che lui ha sempre assunto”.