Avezzano. “In un momento tanto delicato per la vita del Paese, della nostra regione e del partito è inaccettabile che gli organismi regionali siano latitanti. Sia convocata subito l’Assemblea regionale e aperta, finalmente, una nuova fase di gestione collegiale che ci accompagni nel percorso di fine legislatura” – questa la decisione assunta dall’Assemblea provinciale del Pd dell’Aquila nella riunione convocata dal presidente Piero Di Stefano il 24 maggio scorso presso il Centro servizi per il volontariato dell’Aquila.
Un dibattito molto ampio, dalle vicende nazionali alle questioni regionali, aperto dalla relazione del Segretario provinciale e Francesco Piacente “Con la nascita del governo Conte e l’avvio della legislatura inizia per noi la prova dell’opposizione. Su questa prova si giocherà il ruolo del PD nel nuovo scenario politico determinato dal voto del 4 marzo, raccogliendo la sfida e provando a mettere in campo un’opposizione “costituzionale”. Un’opposizione che sappia coniugare, quindi, la nostra presenza parlamentare di partito riformista e di governo con una rinnovata capacità di lotta sui temi qualificanti della nostra cultura: il lavoro, la difesa dei più deboli, la solidarietà. Un’opposizione che metta al centro stabilità e interessi del Paese, ma che sia ferma e intransigente sui principi fondamentali messi a rischio dal cosiddetto “contratto di governo”: l’equità e la progressività del sistema fiscale, il rispetto delle Istituzioni, a partire dal Presidente della Repubblica oggetto di attacchi sconsiderati, la collocazione europea e internazionale dell’Italia, le garanzie costituzionali del sistema giudiziario.
Interpretare al meglio questo ruolo è certamente un dovere e una responsabilità per il futuro del Paese, ma a tale sfida sono evidentemente riconducibili anche buona parte dei nodi del nostro dibattito interno. Un dibattito che non ha trovato esiti soddisfacenti nell’ultima Assemblea nazionale, dalla quale la nostra base si aspettava un punto di chiarezza e una ripartenza su una linea politica chiara e che non trova neanche sul livello regionale luoghi di confronto e di dibattito. La nostra gente ci chiede una svolta, non siamo più nella condizione di rimandare decisioni e scelte sul presente e sul futuro. Nell’ultima direzione regionale del lontano marzo si era deciso di avviare una fase nuova: discontinuità, collegialità e agenda politica di fine legislatura. Da quella direzione il percorso si è interrotto – continua il segretario provinciale Piacente – un immobilismo incomprensibile che va immediatamente superato con la convocazione dell’Assemblea regionale e la decisione di costituire una guida collegiale del partito. Subito dopo sarà necessaria l’apertura di un tavolo con i nostri eletti, a tutti i livelli, per mettere nero su bianco, in tempi brevi, un programma di fine mandato concreto ed efficace, che rimetta al centro le esigenze del territorio, il confronto con gli amministratori locali e un rinnovato dialogo con le forze politiche alleate. Questo è il mandato che ho avuto, all’unanimità, dalla mia Assemblea provinciale e che parteciperò al Segretario regionale e ai Segretari provinciali delle altre federazioni. Fino a quando non saranno chiarite linea politica e gestione del livello regionale, non saremo in condizione di avviare la nuova fase, da più parti invocata, e qualcuno, ancora una volta, dovrà assumersi la responsabilità di ulteriori conseguenze politiche ed elettorali”