Avezzano. Bastavano 250 euro per diventare demente e ottenere la pensione. Ma le regole e gli atteggiamenti da malato immaginario erano diversi, tutti forniti dallo psichiatra Angelo Gallese, 61 anni, di Avezzano, arrestato insieme ad altre nove persone nell’operazione “Tutti per uno”, della guardia di finanza di Avezzano guidata dal comandante Alessio Grillo. Inchiesta della Procura di Avezzano coordinata dal pubblico ministero Roberto Savelli e provvedimenti emessi dal giudice per le indagini preliminari Maria Proia.
Come nasce l’inchiesta. Tutto ha inizio dalle indagini su Arnaldo Aratari, 60 anni, ex professore e patron del centro di riabilitazione Medisalus di Gioia dei Marsi, a cui la Guardia di Finanza aveva già sequestrato precedentemente beni per oltre 200 mila euro. In un’altra inchiesta, era stato accusato di aver percepito per dieci anni la pensione di invalidità. Lui si è sempre difeso sostenendo che era stata assegnata in quanto inidoneo allo svolgimento dell’attività di insegnante di Educazione fisica e non perché invalido civile.
Il tasto del telefono premuto per sbaglio da Aratari ha fatto allargare l’inchiesta. Infatti mentre era intercettato ha fatto partire una chiamata mentre stava parlando con Gallese e gli inquirenti hanno sentito tutto e hanno capito che il cerchio andava allargato.
Lo psichiatra piantonato in psichiatria. Gallese, responsabile del Centro di salute mentale di Avezzano in qualità di dirigente di struttura semplice, è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere in un letto di un reparto di psichiatria di Tivoli. Il medico è piantonato nella struttura sanitaria dove, secondo quanto si è appreso, è stato ricoverato ieri sera intorno alle 22.30. Gallese, molto conosciuto ad Avezzano, è stato candidato sindaco per Forza Italia alle elezioni amministrative del 1994 nelle quali perse contro Mario Spallone, storico medico di Togliatti.
Le istruzioni per diventare demente. «Quattro cinque giorni prima di andare in commissione non ti fare la barba… non devi venire così acchittato, con la giacca e la cravatte. Devi farti vedere trascurato, con la barba lunga, un pò dimesso… Le cose falle dire a me, tu non parlare altrimenti dimostri che ragioni. Qui ho scritto che hai la demenza senile, non devi commentare le cose della vita altrimenti il medico pensa ‘questo sta meglio di me’. Quindi meno parli meglio è. Se ti fanno una domanda, fai finta di non aver capito… qui ho scritto che hai problemi di udito”. Sono le indicazioni di Gallese al paziente prima di presentarsi davanti alla commissione.
Le tariffe erano variabili. «Dottore devo darti 150». E Gallese: «altre 100 mi hai fatto scrivere tutte queste cose…». Così il pziente tira fuori 250 euro per ricevere altre raccomandazioni: «stattene a casa in questi giorni, non andare in giro, non farti vedere che vai a ballare».
Paziente troppo in salute. E’ il caso di un’altra persona cche chiede altri certificati e il medico pensa di aver esagerato: «ma io qui ogni volta faccio un falso, cioè ogni volta che vieni… tu stai meglio di me e di tutto il mondo, quindi…».
Gli arrestati. Dieci gli ordini di custodia cautelare emessi dal gip del Tribunale di Avezzano . I provvedimenti di custodia cautelare sono stati emessi nei confronti di Arnaldo Aratari, 60 anni, di Gioia, ex professore e patron del centro di riabilitazione Medisalus, Angelo Gallese, 62, di Avezzano, psichiatra responsabile del Centro di igiene mentale, Orlando Morelli, 43, di Avezzano, tutti in carcere, Tiziana Mascitelli, 52, di Gioia, moglie di Aratari, Luigi Maiello, 48, di Avezzano, Carmine Macerola, di Cerchio, Maria Palma Di Biase, 64, di San Benedetto, Gino Arioli, 65, di Ortucchio, medico, Mario Panunzi, 72, di Avezzano, ex assessore regionale, Giuseppe Agostinacchio, 52, di Roma, tutti ai domiciliari.
Gli indagati. Ci sono poi otto persone indagate senza provvedimenti, tra cui politici, un medico legale di Carsoli e anche persone delle forze dell’ordine. Tra gli otto indagati a piede libero figura in nome del consigliere provinciale Gianluca Alfonsi, residente a Gioia dei Marsi, che ha chiarito di essere estraneo ai fatti ma di essere indagato solo per violazione di segreto d’ufficio. Gli altri indagati sono Paolo Di Bella, Njiac Shahini, Ida Morelli, Paola Fracassi, tutti di Avezzano, Guglielmo Mascitelli, 90, di Gioia, suocero di Aratari, Mauro Arcangeli, di Carsoli e Raffaele La Russa, di Catanzaro. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonio Milo, Mario Del Pretaro e Franco Colucci.