Ovindoli. I fatti risalgono al 2012 quando un ragazzo di 22 anni, Edoardo Sigismondi, muore dopo essere finito contro un cannone innevatore a Ovindoli. Il giudice, Stefano Venturini, 56 anni, ex presidente di sezione al Tribunale di Avezzano, decide di assolvere dall’accusa di omicidio colposo i tre imprenditori che gestiscono la pista dove è avvenuto l’incidente. A distanza di tempo, la Procura presenta ricorso e viene fuori che il magistrato nel tempo libero è maestro di sci e frequenta il circuito di proprietà dei tre assolti.
La procura generale della Cassazione ha chiesto al Csm di archiviare il caso della mancata astensione del giudice del tribunale di Avezzano che ha assolto tre imprenditori accusati di omicidio colposo per la morte di un ragazzo sulla pista da sci. Secondo un esposto presentato dal padre della vittima – di cui scrive oggi il Corriere della Sera – il magistrato, Stefano Venturini, non avrebbe dovuto occuparsi del procedimento, perché nel tempo libero avrebbe fatto il maestro di sci sulla stessa pista gestita da quegli imprenditori. La Sezione disciplinare del Csm “ha già fissato la camera di consiglio per la decisione”, si apprende da Palazzo dei marescialli. La data dovrebbe essere intorno alla metà di giugno.
L’esposto del padre della vittima, Giuliano Sigismondi, sarebbe stato inviato al Csm, secondo quanto riportato dal Corriere, l’estate scorsa e la Prima Commissione avrebbe aperto un fascicolo, senza però dare sino ad ora risposta. “Non c’è stato nessun ritardo da parte della Prima Commissione” ribattono dal Csm, dove spiegano che tempo addietro era stata presentata una denuncia sui rinvii che avevano interessato il processo penale, ma senza nessun riferimento alla mancata astensione del giudice.
Sarebbe stato “improcedibile” comunque un esposto del genere da parte di Palazzo dei marescialli: la ragione è che l’unico strumento di intervento del Csm nei confronti dei magistrati è il trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale o funzionale. Una leva non azionabile in questo caso perché il giudice Venturini, che all’epoca era presidente di sezione al tribunale di Avezzano, ormai dall’anno scorso ha già lasciato quella sede e lavora alla Corte di appello di Roma.