Magliano. Il consigliere comunale, Andrea Ciofani, si dimette e passa in opposizione. Alla base della decisione ci sarebbe la mancanza di una guida, di programmazione di trasparenza e di risultati. Parla inoltre di fallimento dell’attività amministrativa e della necessità di porre rimedio agli attuali problemi. Accuse che non risparmiano principalmente il primo cittadino di Magliano, Mariangela Amiconi. “Chi siede sulle nostre sedie”, afferma Ciofani in una interminabile nota rivolta agli altri consiglieri e protocollata in Comune all’amministrazione, “svolge una funzione fondamentale per la collettività. Il nostro ruolo è arduo e complesso e richiede competenze rare da trovare e per certi versi difficili da sviluppare. Il nuovo amministratore locale deve essere una persona dinamica, appassionata, competente, deve imparare dal passato ma allo stesso tempo non deve subire le influenze di un modo di amministrare di altri tempi che non è più attuabile.
Quando prima delle elezioni del 2015 mi venne chiesto di contribuire al cambiamento del nostro paese”, continua Ciofani, “aderii al programma di slancio e modernizzazione proponendo come sindaco Mariangela Amiconi, ed avevo il dovere come cittadino di dare il contributo che mi si chiedeva. Dopo tre anni da quel giorno e due dalla mia nomina, quello che rimane oggi, oltre che la mia immutata voglia di fare, è una grande sensazione di amaro in bocca e delusione. Il nostro progetto è fallito, e mi riferisco alla maggioranza. Non ci sono argomentazioni né scuse, ma solo la responsabilità di ammettere che è così. Dobbiamo scusarci con i cittadini e, per quanto possibile, porre rimedio. Evitiamo quindi di utilizzare il tempo che rimane per “preparare” la nuova campagna elettorale, sarebbe ancora più irrispettoso nei loro confronti. La strategia di mostrare qualcosa solo all’approssimarsi della fine del mandato sarebbe irriverente e spregiudicato. Già da tempo avevo espresso la mia idea circa la necessità di cambiare il modo di amministrare il nostro paese per recuperare l’identità che questa maggioranza ha ormai completamente perso. Ma le mie richieste sono rimaste, purtroppo, senza seguito ed ho progressivamente lasciato fare a chi aveva la missione di gestire, di guidare.
“Questa mia scelta, tra l’altro piuttosto sofferta, è dovuta a un ragionamento di tipo squisitamente amministrativo e gestionale anche se negli ultimi anni si è, di fatto, snaturata la fiducia che i cittadini di Magliano de’ Marsi ci avevano così largamente concesso durante le ultime elezioni. Gli ultimi eventi hanno segnato, almeno per me, una linea di demarcazione che voglio sia ben visibile, perché non intendo aderire ad ulteriori mancanze nei confronti dei cittadini e che non sono state causate da me, anzi, ho cercato in tutti i modi di evitarle.
Questa amministrazione non ha un indirizzo né una governance e quindi manca una visione programmatica e non riesce a fare programmi nemmeno a breve termine. E’ ostaggio del ritardo cronico che la caratterizza sin dalla nascita, dell’immobilismo e dell’incapacità di prendere decisioni reali. Si è permesso che i cittadini pagassero più del dovuto per la TARI del 2017 a causa di un ritardo nella contrattazione del nuovo servizio. Il vecchio contratto scadeva il 30 novembre 2016 e si sarebbe dovuto lavorare per la riassegnazione già nel corso del 2016. Invece no, si è attesa la scadenza ed è stato assegnato nel primo trimestre del 2018. Più di un anno dopo si è resa impossibile la riduzione per 2017. Nessuno ha voluto cercare responsabilità e nessuno ha intrapreso alcun processo di verifica organizzativa nonostante i solleciti del sottoscritto e di altri membri della maggioranza. E non si tratta di un caso isolato, ma reiterato.
A nulla sono valse le mie lettere rivolte al Sindaco sin dal 2016 o le discussioni durante le riunioni di maggioranza. Solo per accennare agli ultimi eventi, lo scorso marzo, in occasione di due consigli comunali, in sede di riunione di maggioranza è stata concessa di nuovo la fiducia sulla base di impegni chiari da parte del Sindaco ma a nulla è valso, ad esempio, per una ulteriore riduzione della TARI. Il Sindaco ha preso l’impegno di ridurla ulteriormente ma sapeva già che non erano ammesse modifiche dopo l’approvazione del bilancio provvisorio. Ora dirà che lo farà nel 2019 e passeranno altri due anni di risparmi mancati sulle spalle dei cittadini. E si continua a rimandare, a ritardare. E’ dall’inizio del mandato”, continua Ciofani, “che questa amministrazione è indirizzata ed impegnata in voli pindarici ma di fatto è immobile. E’ immobile come i rifiuti che giacciono da anni nel territorio di Magliano. Dopo la mia nomina mi sono messo a completa disposizione ma poiché non ho voluto sottostare a finte assegnazioni di responsabilità ho deciso di rinunciare alle deleghe a me assegnate senza la piena funzione. Speravo che dopo le dimissioni dell’Assessore Del Manso e del Consigliere Salustri, questo avesse potuto dare una scossa e allo stesso tempo un segno di detensionamento. Ma a nulla è servito e intanto continua il paradosso in una situazione drammatica in cui ci sarebbe da lavorare e invece si mantiene lo status quo.
Non voglio citare i tantissimi disservizi e di molti dei lavori sbagliati o non fatti ma voglio ricondurre, di nuovo, la vostra attenzione all’ulteriore disservizio che stiamo causando e che nessuno sta risolvendo. Si tratta di un danno all’immagine, alla vivibilità di questo paese ed un esempio di inciviltà che in nessun modo dovremmo accettare. Il territorio di Magliano de’ Marsi”, accusa l’ex consigliere di maggioranza, “è cosparso in modo rilevante di rifiuti di tutti i generi. Nonostante la disponibilità della società per la raccolta, i rifiuti giacciono, aumentano, stagionano da anni senza che nessuno si sia preoccupato di disporre la rimozione. Nonostante un rapporto della Polizia Locale del 2015, nessuno ha rimosso nulla. Un mese fa ho sollecitato un ulteriore censimento e la relativa bonifica coinvolgendo direttamente il Sindaco ma ad oggi si fanno solo riunioni sul tema, intanto la vegetazione cresce, li copre ed il problema si nasconde.
Nemmeno le procedure rispettano i tempi amministrativi dovuti e l’11 di maggio è dovuto intervenire il Prefetto per ricordare al Sindaco di approvare il rendiconto finanziario del 2017 altrimenti la conseguenza naturale dovuta sarebbe lo scioglimento del consiglio. Questo ritmo pachidermico”, aggiunge il consigliere, “non è compatibile con un paese che ha bisogno di muoversi e con i ritmi della vita reale. Si fa poco e quello che si fa è costantemente in ritardo e non è oggetto di alcun programma. La trasparenza -tanto decantata in campagna elettorale- si è rivelata chiusura totale. Nulla si sa dei procedimenti legali pendenti in cui è coinvolto l’ente, del futuro delle nuove scuole o di progetti inerenti il paese. I cittadini sono all’oscuro di tutto, come anche la gran parte dell’amminstrazione.
Il problema principale è la mancanza di una guida, di una programmazione di una visione, con la conseguente mancanza di trasparenza e di risultati reali e tangibili. Personalmente, saprò assumermi fino in fondo le responsabilità che il mio ruolo di consigliere mi attribuisce e lo farò, sempre secondo coscienza, darò sempre un contributo costruttivo e nell’interesse del paese e degli elettori, ma non lo farò più in questo gruppo di maggioranza. Nonostante l’impegno profuso dai nostri rappresentanti (assessori e consiglieri comunali)”, conclude il consigliere comunale Ciofani, “nel rispetto di noi stessi e di tutti i cittadini dichiaro ufficialmente l’uscita del sottoscritto dal gruppo consiliare “Impegno In Comune”. Spero che un giorno si possa finalmente affidare l’amministrazione di Magliano de’ Marsi a persone capaci, come siete voi consiglieri, di risolvere le problematiche e dare ruoli di responsabilità a veri professionisti capaci di incidere sulle criticità.