Avezzano. Un vero e proprio tariffario con la scelta delle ragazze. Il giro di prostituzione che ha interessato la Marsica e in particolare la Valle Roveto è stato scoperto dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Frosinone che hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal gip dell Tribunale di Frosinone, Antonello Bracaglia Morante su richiesta della locale Procura, pm Barbara Trotta, nei confronti si quattro persone, arrestate e messe ai domiciliari, e di undici indagati. Uno degli arresti è avvenuto in un noto locale della Valle Roveto.
Gli arrestati sono Arcangelo Belli, classe 65, Faustini Claudio, entrambi originari di Ripi (Frosinone) classe 66, El Hasaini Soumia, originaria di Casablanca, ma residente a Ripi, classe 75, Monaldini Attilio, originario di Frosinone, classe 61, i primi tre con precedenti specifici. Gli stessi sono ritenuti responsabili di concorso in agevolazione, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Le indagini traggono origine da una articolata e complessa attività info-investigativa avviata dal Nucleo Investigativo nell’autunno del 2015, allorquando era stata individuata una presunta attività di meretricio all’interno del Circolo culturale di Veroli (Frosinone). Le investigazioni, condotte attraverso tradizionali attività investigative consistite nella raccolta di informazioni, controlli amministrativi, visioni ed analisi di immagini riprese da telecamere presenti sulla pubblica via, penetranti ma discreti servizi di osservazione sul campo e da remoto, pedinamenti, perquisizioni, analisi dei tabulati telefonici ed altre attività tecniche, hanno permesso di acquisire univoci e sostanziosi elementi probatori a carico dei destinatari del provvedimento e di ricostruire puntualmente il ruolo da ciascuno ricoperto nella gestione dell’illecita attività che si svolgeva sotto le mentite spoglie di un’Associazione Culturale senza fini di lucro. Il particolare “lucro”, in realtà, era l’unico obiettivo degli odierni indagati che garantivano ad una pluralità di clienti di intrattenersi e consumare rapporti sessuali fuori dal locale dietro pagamento di una somma di denaro commisurata al tempo dagli stessi trascorso con le “intrattenitrici”.
Uno scambio di donne tra locali è stato scoperto dai carabinieri. E’ emerso, infatti, che i destinatari del provvedimento, alcuni dei quali titolari o amministratori di fatto anche di altri locali dello stesso genere ubicati in altre Province, gestivano e coordinavano, realizzando notevoli profitti, tutte le attività connesse al meretricio, che si concretizzavano, sostanzialmente, nella scelta delle ragazze, straniere (che dovevano riunire determinati requisiti fisici), nella loro sistemazione alloggiativa, nei loro spostamenti, sia all’arrivo in Italia (dall’estero o da altre città) sia nei quotidiani accompagnamenti dal luogo di dimora a quello di “lavoro”.
Il tariffario previsto nell’organizzazione, predisposizione e coordinamento dei contatti tra le ragazze ed i clienti, nella fissazione delle regole di intrattenimento all’interno del locale e delle “tariffe” da corrispondere che, come già detto, variavano in base al tempo trascorso con la ragazza prescelta. E’ emerso, altresì, uno scambio di intrattenitrici tra locali, anche di altre Province, in relazione all’andamento e all’attivismo degli stessi e/o a esigenze di spostamento connesse ad altre problematiche.
Le prenotazioni erano previste nel tariffario. Inoltre si verificava che alcuni clienti “prenotavano” le ragazze con cui volevano intrattenersi, desiderio che veniva, dagli sfruttatori, prontamente soddisfatto dando specifiche indicazioni nel senso. Per quanto concerne i guadagni delle ragazze gli stessi variavano in percentuale in relazione al numero delle prestazioni offerte e comunque si aggiravano su circa il 30% del totale.